HomeMedia partnershipGirugiru, la danza di Gruppo e-motion al Teatro del Lido di Ostia

Girugiru, la danza di Gruppo e-motion al Teatro del Lido di Ostia

Sabato 8 febbraio alle ore 19 Gruppo e-motion presenta Girugiru un viaggio dentro il viaggio, al teatro del Lido di Ostia, con la regia e coreografia di Francesca La Cava, alla drammaturgia Anouscka Brodacz e Francesca La Cava e gli interpreti Maria Concetta Borgese, Nicholas Baffoni, Angela Caputo, Andrea Di Matteo, Francesca La Cava e Chiara Mameli. Articolo in media partnership.

Foto Paolo Porto

Danza come viaggio di scoperta, testimonianza di luoghi e corpi altri: Girugiru, della coreografa aquilana Francesca La Cava, sarà al Teatro del Lido di Ostia il prossimo 8 febbraio. 

«In questi anni – racconta la coreografa e direttrice artistica della compagnia Gruppo e-motion – il linguaggio coreutico si è trasformato, orientandosi verso la ricerca di un corpo libero da sovrastrutture, che si racconta attraverso la verità del gesto e dell’azione». In scena questa libertà ordinata verrà agita da Nicholas Baffoni, Angela Caputo, Andrea Di Matteo, Chiara Mameli, Maria Concetta Borgese e la stessa coreografa, sulle musiche originali di Alessandro Olla e il disegno luci di Michele Innocenzi.

Foto Paolo Porto

Emerge una danza che si nutre dell’approccio antropologico, dove la costruzione delle azioni si fonda su miti nostrani e appartenenti ad altre culture, su una creazione di immagini che reinterpretano e restituiscono la realtà sociale e naturale. Il concetto di “alterità”, allora, si incardina nella creazione coreografica, permettendo lo sviluppo di due temi: da un lato l’altro come natura e come animale, la cui osservazione, prosegue La Cava, è stata «fondamentale per comprendere il corpo e il movimento naturale, il cuore e l’affettività e il senso di protezione verso di sé e verso gli altri»; dall’altro «l’avvicinamento a pratiche corporee di altre culture» in un processo che dall’individuazione e riconoscimento del diverso vuole ritornare a una più arricchita esperienza del sé. 

Non si tratta tanto di una scelta isolata, quanto un approccio più vasto e organico che spesso ha portato la coreografa a interessarsi di culture altre, partecipando inoltre a progetti internazionali anche finanziati dall’Unione Europea (come Europa Creativa, Boarding Pass Pluss e Body Sound DiVision ERASMUS +) e ottenendo il sostegno del MIC dal 2012 anche per tournée all’estero.

Sul perché di questa prospettiva, la coreografa, che assieme a Anouscka Brodacz ha curato anche la drammaturgia, prosegue sostenendo il valore democratico e sociale della danza, che è stata «da sempre in grado di giocare un ruolo fondamentale nella comunità», come processo «in continua evoluzione da sempre presente in tutte le culture, come forma di comunicazione che guida le dinamiche della società, aumenta la consapevolezza dell’individuo e il rapporto con gli altri». L’invito che emerge da Girugiru è di continuare «a nutrire questo sapere che permette alla società di ritrovarsi, confrontarsi e ridefinire il concetto di identità inglobando al suo interno quello di differenza».

Foto Paolo Porto

Corpi diversi, anche per età anagrafica, sviluppano una danza di memorie, a volte scevra e a volte colorata, che si pone come scopo più alto quello di restituire una realtà non più univoca e assoluta ma relativa e vivacemente frammentata, moltiplicando i punti di vista e di narrazione coreografica, in un caleidoscopio di rifrazioni. 

«È necessario continuare a scoprire le capacità inaspettate del corpo, le abilità e possibilità espressive, da imparare, da riscoprire o meglio da reimparare».

Redazione

Info:  https://www.teatriincomune.roma.it/events/girugiru/

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