laboratorio per attori, drammaturghi e registi professionisti.
a cura di Andrea Cosentino
Per pretendere di formare qualcuno, devi supporre di conoscere un mestiere, e per conoscere un mestiere, devi presupporre un linguaggio. Io credo che il teatro sia una cosa molto precisa, che quando accade si riconosce, ma i cui codici sono continuamente da reinventare. Quello che c’è da fare è crearsi il proprio teatro, ognuno il suo. Più che di un laboratorio si tratta di incontro e di scambio: io metto a disposizione la mia esperienza, i partecipanti le loro domande. Perchè si formino delle domande, bisogna che ci siano progetti. Non si può domandare: come si fa il teatro?
Ci si può chiedere: voglio raggiungere questo obiettivo, dire questa cosa, fare quest’altra, o recitare questo testo o anche scrivere questa storia. Gli strumenti saranno la conseguenza della domanda iniziale, e degli ostacoli che troveremo sulla strada.
Come campo di lavoro comune porterò un piccola dote di esercizi e giochi, e verranno sfiorati alcuni argomenti che mi sono cari: la maschera, come strumento che consente l’improvvisazione e la comprensione dei meccanismi teatrali del conflitto; il clown, ovvero l’esplorazione della propria fragilità attraverso l’esposizione del proprio esibizionismo; il racconto, come base comune ad ogni tipo di scrittura drammaturgica.
(Chieti, 1967) è attore, autore, comico e studioso di teatro. Premio speciale Ubu 2018.Inventore, proprietario, conduttore e conduttrice unico/a di Telemomò, la televisione autarchica a filiera corta.Tra i suoi spettacoli La tartaruga in bicicletta in discesa va veloce (spettacolo finalista “Premio Scenario” 1998), il ‘dittico del presente’ costituito da L’asino albino e Angelica (i cui testi son pubblicati in Carla Romana Antolini (a cura di), Andrea Cosentino l’apocalisse comica, Roma, Editoria e spettacolo, 2008), Telemomò, Primi passi sulla luna (il cui testo è pubblicato da Tic edizioni), Not here not now, Lourdes (spettacolo vincitore “Teatri del sacro 2015” con la regia di Luca Ricci), Trattato di economia (in collaborazione con Roberto Castello), Kotekino riff, Fake Folk e Rimbambimenti.Le sue apparizioni televisive vanno dalla presenza come opinionista comico nella trasmissione AUT-AUT (Gbr-circuito Cinquestelle) nel 1993 alla partecipazione nel 2003 alla trasmissione televisiva Ciro presenta Visitors (RTI mediaset), per la quale inventa una telenovela serial-demenziale recitata da bambole di plastica. È promotore del PROGETTO MARA’SAMORT, che opera per un’ipotesi di teatro del-con-sul margine, attraverso una ricerca tematica, linguistica e performativa sulle forme espressive subalterne. Docente in laboratori per l’Università la Sapienza di Roma, ha curato seminari sulla maschera e il racconto, sul clown e sull’ improvvisazione,
Tra le sue pubblicazioni: