Questa recensione fa parte di Cordelia di gennaio 25
Il linguaggio denudato ed ellittico di Silvia Garbuggino e Gaetano Ventriglia non presenta una semplice versione teatrale di Stalker. Desiderio è piuttosto un omaggio alla sintassi, al ritmo e alle temperature dell’operazione poetica di Andrej Tarkovskij. Il Professore (Ventriglia, fisico in cerca del Nobel) e lo Scrittore (Lorenzo Guerrieri, scribacchino in cerca di ispirazione) si affidano a una guida esperta ma misteriosamente reticente (Garbuggino è lo Stalker), per penetrare nella Zona, area sinistra e magica che emette energie in grado di dialogare con i destini e i desideri degli umani. La spedizione si trasforma in un simposio filosofico in cui la crociata spirituale si confonde con verticali capitomboli nel gorgo esistenziale. Lo spazio militante Spintime, fondamentale nel dare ospitalità a chi si trovi in necessità di alloggio creativo e non solo, stavolta non può forse dotare di giusta profondità di campo questo allegorico luogo dell’anima; i mezzi luministici e sonori tendono a chiudere l’azione in una rudimentalità che chiede al pubblico molta attenzione alla parola. Parola complessa e stratificata, che entra in vortici di vincente risonanza (ipnotica, sottilmente surreale) quando il lirismo sofferente e quasi canoro di Garbuggino ritrova lo spaesamento poetico del suo fedele compagno di scena, mentre le pose fisiche e vocali di Guerrieri risultano a volte sopra le righe. Della compressione spaziale fa le spese anche Alessandra Cristiani, presenza fantasmatica che occupa un altro piano narrativo senza trovare l’agio nella lenta danza di cui ben conosciamo la potenza. In questo esperimento scenico, che innesta la parabola messianica e mistica di Tarkovskij nel terreno dell’immagine e del simbolo si smette allora di cercare una nettezza estetica, e se pure una certa sovrabbondanza di testo tradisce la missione di sottrazione tipica di questo duo unico nel suo genere, ci si può abbandonare a una lenta, malinconica e a tratti terrea cavalcata nelle praterie dell’inconcludenza umana. (Sergio Lo Gatto)
Visto a Spintime Labs. da Stalker di Andrej Tarkovskij; con Alessandra Cristiani, Silvia Garbuggino, Lorenzo Guerrieri, Gaetano Ventriglia; regia Garbuggino Ventriglia