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GIORNI INFELICI (di S. Scuccimarra, regia M. D’Amico)

Questa recensione fa parte di Cordelia di dicembre 24

È una giornata come le altre per Donna (Sabrina Scuccimarra, anche autrice nello spettacolo diretto da Martino D’Amico). Si alza di buonumore, ergendosi sopra la montagnetta di fogli sparsi su cui riposa, saluta signori e signore, chiede dei rispettivi consorti e dei bambini, scambia convenevoli con la signora della spesa, fantastica sul ragazzo del banco alimentari, si congratula con la signora mamma e congeda il signor papà sempre di fretta. Ogni giorno la stessa tiritera, non una virgola fuori posto. “Né peggio né meglio, nessun cambiamento. Nessun dolore” nel rassicurante e solitario angolo di mondo che si è ritagliata, dove non esistono estremi, se non giorni più o meno infelici, tutti uguali. Fino a quando, nel suo copione perfettamente cadenzato, non incappa la nuova vicina, una donna sulla cinquantina, così simile a lei, eppure libera e sfrontata. Da quel momento, le certezze di Donna cominciano a crollare, e la forzata mediocrità in cui si manteneva vacilla sotto i colpi degli eventi che sfuggono al suo controllo. La protagonista comincia a riservarsi sempre di più spazi in cui esprimere il suo reale scontento, mentre sparpaglia con stizza i copioni impilati intorno a lei. Persino le sue fantasie notturne, che vedono protagonista questo misterioso cowboy immaginario dedito al suo piacere, sembrerebbero provare a deviarla dal normale corso di una vita programmata nel minimo dettaglio. Così, nel cuore della notte, Donna confronta la vicina e, con sua enorme sorpresa, scopre che non è altro che una sua proiezione, quella parte di lei che agogna a una vita svincolata dalle catene di quei copioni che tanto alacremente ha disteso e ammucchiato, fino a venirne inghiottita. E così Donna si distacca dal cumulo di fogli che era diventato la sua prigione e, con solo una camicetta da notte a coprirla, avanza sul proscenio e si espone agli occhi avidi del pubblico, rivendicando la sua libertà. Cento di questi giorni infelici, se per un momento possiamo comprendere il labile confine tra vivere e sopravvivere e immergerci nelle acque turbinanti e imprevedibili di un’esistenza pienamente vissuta. (Letizia Chiarlone)

Visto alla Sala Mercato del Teatro Nazionale di Genova di Sabrina Scuccimarra Produzione Compagnia Lombardi Tiezzi in collaborazione con Associazione Culturale Padiglione Ludwig Regia Martino D’Amico Interprete Sabrina Scuccimarra Musiche Gioacchino Balistreri Luci Alessio Pascale Assistente alla regia Matteo D’Incoronato

Cordelia, dicembre 2024

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