Questa recensione fa parte di Cordelia di dicembre 24
Ci sono delle luci nel buio. Poi una donna a terra, poi gravida, poi un molo e due pescatori, un pesce grosso da catturare, una sala da ballo, il roteare di una danza sacra, panni e luci stese al sole di una notte che non si sa quando finisce. Gassa d’amante non è solo un nodo a occhiello – “facile da sciogliere” dice il vocabolario nautico – è anche una figura retorica a pronunciarla; è pure un’operosità creativa messa in moto mentre il pubblico entra in sala e segue le azioni energiche ma premurose, e curate, di Sofia Guidi, Juliana Azevedo, Mattia Parrella, João Silva, Davide Ventura che costruiscono con assi di legno e basi ben una, due, tre, quattro, cinque, forse sei…scene diverse. Lampi di storie che si accendono e si esauriscono in un rituale della compresenza che richiede un’intelligibilità più di sentimento che di ragionamento. Nonostante sia ancora bisognoso di qualche limatura che possa alleggerirlo per rendere ancora più preciso e tangibile il carattere effimero del progetto, il lavoro si nutre di un immaginario molto poco italiano, per fortuna, in cui lo slancio fantasioso riesce a emanciparsi dal testo scritto e da parti e ruoli definiti. Gassa d’amante possiede infatti una drammaturgia sincretica che mischia i sensi, creando un linguaggio scenico le cui azioni sembrano pensate come versi inseriti in uno schema metrico, a confondere le lingue, tra prosa e canto, in un tempo indefinito ma circolare, fuggevole, in cui la gioventù cede il posto alla vecchiaia e viceversa. Una poesia da guardare: è difficile seguire una storia quando la cultura ci ha educato alla linearità narrativa, ma la giustapposizione, si sa, è solo dell’anima. (Lucia Medri)
Visto al Teatro Basilica: Regia: Valerio Leoni e Sofia Guidi, Drammaturgia, scene e luci a cura di Valerio Leoni, Con Sofia Guidi, Juliana Azevedo, Mattia Parrella, João Silva, Davide Ventura, Disegno sonoro: Federico Scettri, Assistente alla regia: Camilla Gariboldi, Collaborazione alle scene: Federica De Tora e Sharon Tomberli. Uno spettacolo di Labirion Officine Trasversali. Realizzato con il sostegno di PAV e del programma Movin’Up Spettacolo – Performing Arts 2023/2024. Foto di Simone Galli