HomeCordelia - le RecensioniNOCCIOLINE (di F. Paravidino, regia R. Carpentieri)

NOCCIOLINE (di F. Paravidino, regia R. Carpentieri)

Questa recensione fa parte di Cordelia di ottobre 24

Siamo negli anni ’90. All’interno di una ricca abitazione essenziale nei suoi ambienti, ridotti a pochi pannelli sollevabili, decorati all’antica e curati dagli allievi dell’Accademia di belle Arti, dodici adolescenti cercano di organizzare una festa. Gli ostacoli non sono pochi: primo tra tutti, la casa non è la loro, e le differenze caratteriali li conducono spesso al litigio. Sul retro di un grosso televisore a muro, vengono scanditi i tempi di rappresentazione che si suddividono in ventitré scene in due atti; ogni scena segnala, all’interno delle relazioni, i nuovi assetti politici e sociali della globalizzazione, delle leggi di mercato e in quelle in materia di confini nazionali. Terminato il primo atto, ci si ritrova dieci anni dopo, con un semplice cambio di pannelli, in carcere. I personaggi sono gli stessi, ormai adulti, e ognuno si ritrova a essere, chi assecondando la propria indole e chi stravolgendo il proprio carattere, detenuti o carcerieri. È stata una sorpresa trovare la sala del San Ferdinando quasi vuota alla prima di Noccioline: un testo che può essere ritenuto sovversivo. Lo era già nel 2001, quando Fausto Paravidino lo scrisse sotto commissione del Royal National Theatre di Londra. È stato più volte ripetuto che Genova è stato uno spartiacque nella storia del nostro paese. Evidentemente con troppa poca energia se col nuovo Decreto Sicurezza il rischio è quello di introdurre lo stato di polizia. In scena, i dodici attori, allievi della Scuola del Teatro Nazionale di Napoli, vengono diretti da Renato Carpentieri con una regia che rispetta in maniera filologica il testo originario del drammaturgo ligure, e restituiscono una gran precisione nell’interpretazione, forse troppo sopra le righe nei suoi aspetti comici rispetto quelli drammatici, che invece hanno maggiore equilibrio ed efficacia. Questo però è un testo che ha valore se ha una sala gremita di arrabbiat*, se la regia è di un* giovan* arrabbiat*, se urla invece di compiacere pochi divertiti, se è all’interno di una manifestazione culturale che ha davvero valore per tutta la città che l’ospita. (Valentina V. Mancini)

Visto al Campania Teatro Festival. Crediti: Di Fausto Paravidino; Regia Renato Carpentieri; Con gli allievi della Scuola del Teatro di Napoli Triennio 21 – 24 Claudio Bellisario, Sabrina Bruno, Serena Cino, Nicola Conforto, Arianna  Iodice, Eleonora Limongi, Claudia Moroni, Alfredo Mundo, Davide Gennaro Niglio, Gaia Piatti, Matteo Sbandi, Sharon Spasiano; Aiuto regia Antonio Marfella; Scene Arcangela Di Lorenzo; Luci Cesare Accetta; Costumi Roberta Mattera; Realizzazione scene a cura degli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Napoli; Sarta Annalisa Riviercio; Produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale; Spettacolo in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival.

Cordelia, ottobre 2024

Telegram

Iscriviti gratuitamente al nostro canale Telegram per ricevere articoli come questo

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Pubblica i tuoi comunicati

Il tuo comunicato su Teatro e Critica e sui nostri social

ULTIMI ARTICOLI

BIG X. A Bari la decolonizzazione del contemporaneo

Tra il 31 ottobre e il 30 novembre scorsi la città di Bari ha ospitato in vari spazi gli eventi in cartellone al Bari...

 | Cordelia | dicembre 2024