Questa recensione fa parte di Cordelia di settembre 24
In apertura il Romeo di Roberto Latini somiglia splendidamente a Sean Penn in panni di vissuta rock star nel film di Paolo Sorrentino, con bel gioco speculare quando in chiusura a stringere una chitarra elettrica è la Giulietta alias Elvis della partner odierna Federica Carra. Il titolo, “Giulietta e Romeo”, inverte l’ordine dei protocollari nomi elisabettiani, e cela forse un tributo implicito. Entrando dentro l’opera di Shakespeare, la drammaturgia e la regia di Latini esaltano al festival Inequilibrio 2024 solo le scene in cui l’universale coppia senza futuro si trova a confronto, ed è così poetica, l’impresa, da far sovvenire la sequenza delle battute esclusivamente amletiche dell’ “ExAmleto” di Roberto Herlitzka. All’oralità struggente e tossica dei cinque quadri qui evocati (incontro, balcone, matrimonio, alba, finale), il lavoro associa fulminei video con riflessioni tematiche di trentenni mostrati in una sorta di showreel, per vigorosa iniziativa del collettivo italo-svizzero Treppenwitz che ha sondato giovani d’adesso su amore, sesso, solitudine, tradimento, paura, gelosia, ipocrisia. Oltre alle battute di Giulietta e Romeo, individuiamo due momenti che per voce della protagonista femminile evocano una quotidianità autobiografica di condivisioni e di tempi liberi attuali. Non bastasse, dopo vari monologhi di un Latini trepido nell’accorpare e cucire (coi toni carmelobeniani da sballo che gli conosciamo) gli scambi di Lui e Lei, è alla Carra che viene affidato l’epilogo ondeggiante a base di frasi/memoria da L’ultimo nastro di Krapp di Beckett. Colpo finale di maestria moderna vissuta insieme, perché al termine si intuisce che stavolta Giulietta e Romeo non muoiono, sono sdraiati in una terra che potrebbe essere disabitata, e abitata però da loro. Da vedere e ascoltare. Repliche a Firenze fino al 28/9 nell’Estate Fiorentina al Liceo Artistico di Porta Romana, poi per ora a Caserta, Pescara, Rovigo, Parma. Coproduzione compagnia Lombardi-Tiezzi e ERT. Buon lavoro a Roberto Latini, nel frattempo, anche neo-direttore dell’Orizzonti Festival di Chiusi. (Rodolfo di Giammarco)
Visto al Teatro Nardini di Rosignano Marittimo per Inequilibrio Festival: drammaturgia e regia di Roberto Latini con Roberto Latini e Federica Carra musiche e suono di Gianluca Misiti luci di Max Mugnai costumi di Daria Latini video Collettivo Treppenwitz produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi e Emilia Romagna Teatro