Nella quinta edizione del festival dedicato al santo patrono degli attori e delle attrici verranno premiati Vanessa Scalera e Giuseppe Battiston e dal 18 al 25 agosto spettacoli, laboratorio, incontri e residenze animeranno il cartellone di Ginesio Fest 2024. Articolo creato in media partnership.
Esiste un borgo nelle Marche in cui il concetto di festival viene declinato nel solco di una tradizione importante, quella dell’attore/attrice. Nel 2020, mentre il teatro boccheggiava senza troppo ottimismo verso il futuro, tra chiusure, riapertura a mezzo servizio, distanziamenti e improbabili regolamenti da seguire per artisti ed esercenti, nella cittadina marchigiana le istituzioni seguivano gli auspici di un importante attore del nostro cinema, Remo Girone, il quale ricordava al Sindaco proprio di una medaglietta con il volto di San Ginesio, protettore degli attori, che gli venne donata in occasione del diploma all’Accademia Silvio D’Amico. Lucio Ginesio era attore, mimo e musico ai tempi del dell’imperatore Diocleziano, dopo la sua conversione si rifiutò di prendersi gioco del rito del battesimo; a causa della sua fede venne decapitato e divenne martire. Ricordi e lembi di storia che con il tempo perdono i contorni della realtà divenendo racconti leggendari – e facendosi ancora più suggestivi – si incontrano però con la storia recente, quella implacabile del terremoto del 2016, colpevole di aver ferito il borgo. Ecco allora che il progetto di una cittadella dedicata all’arte della recitazione diventava un progetto di rilancio anche del territorio, dalla forza simbolica e dalle possibilità pragmatiche: “L’obiettivo principale del progetto è quello di contribuire allo sviluppo del sistema dello spettacolo dal vivo, mettendo le arti a servizio della comunità, per favorire il rilancio e il ripopolamento di uno dei Borghi più belli d’Italia”, si legge nei materiali informativi.
Contestualmente al festival ogni anno viene premiata una personalità del teatro italiano, non è un premio legato alla temporalità delle stagioni, “non si premiano, infatti, la migliore attrice ed il migliore attore, ma la personalità femminile e maschile che, durante la propria carriera, hanno onorato meglio il mestiere dell’attore.” La giuria per l’edizione 2024, la terza diretta da Leonardo Lidi, è presieduta da Remo Girone e composta dal giornalista Rodolfo di Giammarco, dall’attrice Lucia Mascino, dalla poetessa Francesca Merloni e dal regista Giampiero Solari. Il premio, ideato da Remo Girone, nelle precedenti edizioni ha visto assegnare l’importante riconoscimento a Federica Fracassi, Massimo Popolizio, Carolina Rosi, Michele Di Mauro, Paolo Pierobon, Lino Guanciale, Petra Valentini, Lino Musella e Sara Putignano.
Per partecipare alla serata dedicata ai vincitori di quest’anno dovremo attendere l’ultimo giorno di festival (dal 18 al 25 agosto) e in quell’occasione saranno premiati due attori protagonisti tra cinema teatro e televisione: Vanessa Scalera e Giuseppe Battiston.
Il programma di Ginesio Fest punterà ancora sul modello del festival diffuso, nel quale si intrecceranno diversi percorsi: quello degli spettacoli serali, quello della creazione che passa attraverso lo strumento delle residenze artistiche e in fine il percorso dedicato alla formazione e alle pedagogie con seminari e laboratori.
Valerio Aprea con il suo suggestivo modo di raccontare (alle prese con la scrittura di Makox); Paolo Nani, maestro di comicità e arte del clown con uno spettacolo del regista norvegese Frede Gulbrandsen; Valentina Picello anticipa a San Ginesio quello che sarà un pezzo forte della prossima stagione, Anna Cappelli di Ruccello con la regia di Claudio Tolcachir; altri due artisti solisti saranno Tindaro Granata e Eleonora Danco, il primo con un nuovo titolo (dedicato a Mina) e la seconda con un classico della sua carriera. Ma è tutto il programma pensato da Leonardo Lidi ad essere basato sulla proposta dell’arte del monologo, l’assolo come perno fondamentale del teatro di oggi, non solo per ovvie questioni economiche ma anche per la tradizione di un’arte che anche attorno alla solitudine degli attori – e alla loro capacità di essere officianti di un rito comunitario – ha costruito la propria storia. Ecco allora alternarsi sul palco di San Ginesio anche Christian La Rosa, Rosario Lisma e Lucia Mascino con un testo scritto da Lucia Calamaro. Non mancheranno i percorsi dedicati all’infanzia e all’adolescenza, curati da Vera Vaiano con un’apposita sezione spettacoli e un’offerta formativa.
A proposito di formazione, Alessio Maria Romano, sarà artista residente del festival: il coreografo e pedagogo, leone d’argento alla Biennale di Venezia, proporrà un laboratorio con restituzione finale. Sarà presente anche una mostra dedicata al fotografo Marcello Norberth, nato a San Ginesio il 16 gennaio 1937, scomparso lo scorso 5 marzo. E poi gli incontri con gli artisti e le conversazioni con giornalisti e studiosi (Rodolfo di Giammarco sarà protagonista di un talk sulla salute del teatro post pandemico), l’appuntamento per l’edizione 2024 è al 18 di agosto.
Redazione
Info e programmazione: www.ginesiofest.it