Questa recensione fa parte di Cordelia di luglio/agosto 24
Siamo ancora nel cortile di Palazzo da Schio, sulle assi di legno, al centro, c’è anche una abat-jour, di quelle eleganti, da vecchio locale in cui ascoltare buona musica, su due piccole sedie stanno i protagonisti di quello che doveva essere uno spettacolo concerto e che invece diventerà in poco tempo una geniale e incontenibile clownerie musicale di altissimo livello. A sinistra Alessandro Mori, con un baffo che non lascia supporre nulla di buono, a lui i fiati. Tutti, dal clarinetto al sassofono passando per la tromba e per il flauto dolce, sì proprio quello di plastica che ha rappresentato l’incubo di tante e tanti di noi alle scuole medie. A destra, quasi impassibile, se non fosse per certi sorrisi complici, Corrado Caruana, accompagna alla chitarra lasciando di stucco il suo compagno e il pubblico con assoli cristallini e virtuosistici. Mori inanella un numero dopo l’altro trasformando una serata di swing in un travolgente e inatteso spettacolo di teatro-circo in cui la serietà dei pezzi musicali viene interrotta continuamente da strumenti che stonano e devono essere sostituiti o riparati – accade con il flauto dolce, del quale ne escono almeno quattro o cinque esemplari o con una tromba che viene saldata in scena con una stella filante. C’è un’ironia poi, surreale, sulla seriosità della creazione artistica: i brani annunciati sono sempre stati scritti a quattro mani, durante vacanze in montagna o altre situazioni assurde. Intanto il pubblico, in preda alle risate e allo stupore, si chiede se la bottiglia appoggiata sul tavolino – gentilmente fornita dall’azienda agricola da Schio, come viene spiegato più volte nell’ennesima gag comica – sia piena di vero vino o meno. I due bevono senza pietà, ma la musica non si ferma mai, anzi esplode nel finale quando al pubblico vengono consegnati piccoli strumenti con i quali continuare a suonare e a tenere il tempo. In platea ci si guarda stupiti e pieni di gioia. Il teatro è una festa. (Andrea Pocosgnich)
Visto nel cortile di Palazzo da Schio, Be Popular Festival. Di e con Alessandro Mori e Corrado Caruana
Coproduzione Teatro Necessario