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HomeCordelia - le RecensioniTHE DOOZIES (di Marta Dalla Via e Silvia Gribaudi)

THE DOOZIES (di Marta Dalla Via e Silvia Gribaudi)

Questa recensione fa parte di Cordelia di giugno 24

THE DOOZIES, di e con Silvia Gribaudi e Marta Dalla Via, Inequilibrio 2024, Fondazione Armunia Castello Pasquini, Castello Pasuini, Castiglioncello, 30/06/2024 Ph DORIN MIHAI

«I thought of the wisdom of the Homeopaths», così Isadora Duncan nel 1907, in cerca di rimedio per un ultimo dolore d’amore. Subito trovato, nel pomeriggio: era bello, di buon portamento, biondo e perfettamente vestito. Così ha raccontato il ‘pragmatismo’ duncaniano contro il patriarcato, Franca Zagatti durante l’incontro Duncan, Duse: praticare l’impossibile (in compagnia di illustri studiose: Eugenia Casini Ropa, Rossella Battisti e Maria Pia Pagani), all’auditorium del Castello Pasquini per Inequilibrio 2024. Prodromo alla davvero sorprendente performance serale presso l’Anfiteatro Giuliano Scabia, di Marta Dalla Via e Silvia Gribaudi, dal titolo The Doozies: e si pronuncia Dùtsi, perché è la goffa storpiatura inglese del cognome della grande attrice italiana. La performance è a quelle biografie e a quei miti ispirata. Sullo sfondo vi sono senz’altro le precedenti infinite chiacchierate con le esperte qui convocate: sul pionierismo e sulle rivendicazioni culturali di Duncan e Duse contro le costrittive convenzioni sociali della loro epoca. Ma quel che ne segue è invece un pastiche per niente retrospettivo, molto ben scritto e anche integrato all’impronta. Se i toni iniziali sfiorano la parodia (i fantasmi di queste dive sono convocati in un effetto impossibile, ma divertente, di metempsicosi), i battibecchi, le baruffe sempre complici, la presa del palco (e della luce) per un difficile divismo, virano la relazione tra le bravissime performer e il disponibilissimo pubblico sull’immediata percezione della fallibilità dei corpi, sulla rivendicazione dell’oppressività di norme e regole, sulla difficoltà di visibilità e riconoscimento di ciò che non è conforme ancora nell’epoca in cui Galileo nasce prima di Cristoforo Colombo. Ed è certo giusto rivendicare nel programma la «meraviglia della stranezza», anche se poi in scena Marta Dalla Via dà una grande prova di duttilità attoriale, e di disponibilità performativa che sono misura di una forte intelligenza della presenza. Gribaudi di continuo sorprende: e recita, e scherza, sempre nei tempi esatti del suo sapere performativo, ma anche balla (e spacca) con una forza ed energia e bellezza del presente che proprio non ammette ricorsi. (Stefano Tomassini)

Visto al Castello Pasquini, Inequilibrio Festival 2024.di e con Marta Dalla Via e Silvia Gribaudi direzione tecnica Roberto di Fresco consulenza drammaturgia Diego Dalla Via consulenza coreografica Chiara Frigo costumi Sonia Marianni ricerca Materiale Eugenia Casini Ropa, Franca Zagatti, Maria Pia Pagani produzione di Associazione Culturale Zebra coproduzione di Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, La Corte Ospitale con il sostegno di MiC – Ministero Italiano della Cultura Residenze artistiche Fondazione Armunia – Castello Pasquini
in collaborazione con Progetto Duse2024 del Comune di Asolo – Museo Civico di Asolo – Teatro Duse | www.duse2024.it | Curatela performing arts Cristina Palumbo

Cordelia, giugno 2024

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Stefano Tomassini
Stefano Tomassini
Insegna studi di danza e coreografici presso l’Università Iuav di Venezia. Nel 2008-2009 è stato Fulbright-Schuman Research Scholar (NYC); nel 2010 Scholar-in-Residence presso l’Archivio del Jacob’s Pillow Dance Festival (Lee, Mass.) e nel 2011, Associate Research Scholar presso l’Italian Academy for Advanced Studies in America, Columbia University (NYC). Dal 2021 è membro onorario dell’Associazione Danzare Cecchetti ANCEC Italia. Nel 2018 ha pubblicato la monografia Tempo fermo. Danza e performance alla prova dell’impossibile (Scalpendi) e, più di recente, con lo stesso editore, Tempo perso. Danza e coreografia dello stare fermi.

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