banner NidPlatform 2024
banner NidPlatform 2024
banner NidPlatform 2024
HomeMedia partnershipNuove Terre 2024: l'arte performativa nel levante ligure

Nuove Terre 2024: l’arte performativa nel levante ligure

Il 19 luglio è iniziata la dodicesima edizione della rassegna Nuove Terre diretta da Marco Pasquinucci e organizzata da Officine Papage, azione estiva di un ampio lavoro culturale nei territori del levante ligure. Tra tecnologia e artigianato, il festival alterna artisti emergenti e grandi nomi affermati, toccando dieci comuni tra la costa e l’entroterra. Articolo in media partnership.

La stagione estiva è un momento di grande fermento per le scene nazionali, costellata com’è di appuntamenti con l’arte performativa che dai grandi centri migra ad abitare la provincia, i piccoli comuni, i borghi. Spesso però questo esodo artistico di grandi proporzioni ha difficoltà nell’incontrare il pubblico non professionista, quello più vacanziero: i festival creano attorno a sé comunità vivaci ma spesso altamente specializzate, fuori dalle rotte turistiche. Il lavoro di Officine Papage nella riviera ligure di levante si orienta proprio direzione opposta, per intercettare il pubblico variegato che d’estate si riversa sulla costa, ma anche il pubblico locale che vive tutto l’anno in territori con scarsa offerta culturale. Nuove Terre è da dodici anni la «azione estiva» della compagnia toscana Papage che opera tutto l’anno in un territorio che oggi è molto vasto, con dieci comuni coinvolti tra l’entroterra e la costa. Impegnata in un lavoro equivalente in Toscana (il Festival delle Colline Geotermiche), la compagnia Papage, guidata dal direttore artistico Marco Pasquinucci e con la direzione organizzativa di Annastella Giannelli, porta avanti questa sfida con sguardo lucido e attento tanto ai territori quanto agli artisti, per promuovere un reciproco scambio.

Come racconta Pasquinucci, «Nuove Terre è frutto di una collaborazione molto stretta con le amministrazioni, con i territori e il tessuto associativo grazie al quale portiamo avanti un’attività pluriennale legata alla formazione del pubblico, che vuol dire anche conquistarselo, diventare un’alternativa al djset in spiaggia, far sì che lo spettatore torni anche se ha visto qualcosa che non gli è piaciuto, magari. Grazie alla fiducia che abbiamo ottenuto negli anni, cerchiamo di assumerci un rischio culturale sempre maggiore, proporre nuovi linguaggi, ma rimanendo sempre in ascolto dei territori». Nei luoghi del festival, un territorio che negli anni è diventato molto esteso, il teatro e le arti sceniche difficilmente arrivano, anche per mancanza di spazi dedicati. Continua Pasquinucci: «Il Festival adesso si sviluppa su dieci comuni, di cui il più grande, Levanto, ha circa 5.500 abitanti, tutti gli altri vanno dai 1.000 in giù, 800, 400… se d’estate il flusso turistico è importante, la sfida è organizzare qualcosa in inverno. Si è creata appunto una piccola stagione diffusa, anche di laboratori, di incontri. Portare avanti attività di questo tipo significa anche creare tanti piccoli spazi dove non esistono – in Liguria sono pochissimi, infatti quando in estate piove e non si sa dove andare. Con il tempo però si sono aperte delle possibilità, per esempio stiamo sviluppando questo posto meraviglioso che era un vecchio oratorio a picco sul mare a Framura e sta diventando un piccolo teatro da 80 posti, che si chiama Il Teatro Che Non C’è».

La dodicesima edizione di Nuove Terre si stende su oltre 16 appuntamenti, lungo un’ideale filo rosso che vede convivere tecnologia ed artigianato, due facce della creazione contemporanea italiana ed internazionale. Proprio in occasione dell’apertura di questa edizione, affidata alla compagnia portoghese Teatro da Garagem, Officina Papage introduce l’utilizzo di smart glasses e della realtà aumentata, nell’ambito del progetto “On Stage! Strategie per un Teatro Accessibile Globale ed Efficiente”, finanziato dall’incentivo “Transizione digitale organismi culturali e creativi” (TOCC) promosso dal Ministero della Cultura. L’idea è di usare la tecnologia per favorire la fruizione dal vivo anche agli spettatori che, per ragioni di barriera linguistica o disabilità, ne sarebbero esclusi. Teatro De Papel, il lavoro della compagnia portoghese Garagem attiva da vent’anni nell’ambito della ricerca e della sperimentazione di nuovi linguaggi, inaugura Nuove Terre 2024 a Deiva Marina facendo incontrare l’immaginazione e la pratica del riciclo, creando scenari immaginifici a partire dalle tracce che la società dei consumi in cui viviamo dissemina da sempre attorno a noi. Quella con Garagem è la prima collaborazione internazionale di Papage, che coltiva e promuove un rapporto di cura con gli artisti: «programmare significa anche avere a che fare con le compagnie, prendersene cura, accoglierle spiegando loro esattamente il percorso progettuale di cui fanno parte. Spesso le compagnie, soprattutto d’estate, falciano date, chi ne ha la possibilità, e spesso non sanno neanche bene o male perché sono in quel posto o in quel festival in particolare. Noi ci teniamo molto a contestualizzare, far capire loro che hanno un ruolo specifico perché sono all’interno di un percorso».

Il 20 luglio a Bonassola (SP) la storica compagnia fiorentina Teatri d’Imbarco andrà in scena con La Cameriera di Puccini, in omaggio al compositore lucchese nel centenario della morte, mentre il 27 luglio sarà la volta di My Place, il corpo e la casa – una drammaturgia fisica che esplora i corpi come luoghi di vita, di gioco, di confine, con la regia della coreografa Silvia Gribaudi e le performer Francesca Albanese, Silvia Baldini e Laura Valli. Antonio Rezza e Flavia Mastrella arriveranno con uno dei classici del loro repertorio, Pitecus, a Levanto il 1 agosto, mentre il 2 agosto a Varese Ligure l’appuntamento è con Lorenzo Maragoni e il suo Grandi Numeri, tra stand up comedy, slam poetry e statistica. Anche in Liguria come nel festival delle Colline Geotermiche i maestri della scena come Antonio Catalano (a Sesto Godano l’8 agosto con Artaban – la leggenda del quarto mago) si alternano con i giovani e giovanissimi emergenti, come la compagnia Eat The Catfish (Primavera e altre stagioni, Deiva Marina 21 agosto) e Pietro Giannini (La costanza della mia vita, Bonassola 22 agosto). Questi ultimi tre appuntamenti sono comuni al festival partner delle Colline Geotermiche, così come l’appuntamento con la divulgazione scientifica in forma di spettacolo di Vincenzo Schettini, che approderà anche in Liguria con una conferenza-spettacolo appositamente pensata per quei luoghi dal titolo La fisica del Mare (Deiva Marina, 11 agosto). Non mancheranno occasioni tout public, tra clownerie, burattini, nuovo circo, nonché il ritorno in scena di un classico di Officina Papage, la favola ecologica dal titolo Gaia, come stai? (Moneglia, 17 agosto).
Nuove Terre abita i luoghi che attraversa, coltivando l’interesse culturale e intessendo relazioni, anche con iniziative che incoraggiano l’avvicinamento degli spettatori con gli artisti (come gli incontri previsti dopo ogni replica, Le Notti con l’Artista), con gli organizzatori stessi della rassegna (gli appuntamenti di RaccontaFestival) e con gli altri spettatori (come le iniziative pensate per agevolare gli spostamenti tra un luogo e l’altro del festival, A Teatro in Bicicletta e BlaBlaTheatre).

Redazione

Info  e programma: https://www.officinepapage.it/festival-nuove-terre-2024/

Telegram

Iscriviti gratuitamente al nostro canale Telegram per ricevere articoli come questo

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Pubblica i tuoi comunicati

Il tuo comunicato su Teatro e Critica e sui nostri social

ULTIMI ARTICOLI

Foresto di Babilonia. Un sorprendente Koltès tra dialetto e LIS

Recensione. Babilonia Teatri ha debuttato a Pergine Festival con Foresto, da La notte poco prima delle foreste di Bernard-Marie Koltès. Andrà in scena anche...