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DARKNESS PIC-NIC (Dom)

Questa recensione fa parte di Cordelia di giugno 24t     

Foto Giuseppe Follacchio

Chi, anche dopo l’introduzione al buio del teatro in cui una filosofa e una psicologa si spendevano in una lunga conversazione su cosa sia l’atto sociale del Picnic, credeva che tutto sarebbe rimasto su un livello narrativo o concettuale si sbagliava. Le esperienze performative di Dom sono radicalmente realistiche: al termine del dialogo il pubblico è invitato a uscire dal teatro dal retro del palco, è una piccola effrazione allo stato abituale delle cose. Ci mettiamo in marcia e una volta arrivati al Parco di Tor Tre Teste raggiungiamo una piccola vallata con un prato arso dal caldo estivo, nel mezzo un perimetro di teli ricco di cibo e cuscini. E mentre il tempo passa, tra discorsi informali, torte salate, hummus, vino e altre prelibatezze appositamente preparate da uno chef, alcune persone si fanno spazio spostando le vivande e conquistando un microfono nel quale riverbererà una storia oscura. Filippo Gonnella, Chiara Aru, Sara Saccotelli, Carlotta Grassi, Violetta Cottini raccontano con grazia, sicurezza e intimità la sceneggiatura del film Picnic a Hanging Rock del 1975, di Peter Weir – che a sua volta riprendeva il romanzo dell’australiana Joan Lindsay. Siamo tra le adolescenti di un collegio, nel giorno di San Valentino del 1900 il gruppo di giovani esce per un picnic. Alcune di loro spariranno attratte da una misteriosa parete rocciosa, un’altra si suiciderà successivamente. Il gruppo di performer si dirige verso gli alberi, in lontananza, fino a scomparire nel buio che intanto comincia a mangiarsi il parco. Le seguiamo nell’oscurità senza incontrarle più, e il ritorno alle luci del quartiere, con le persone che ci guardano con curiosità è straniante. Ci fermiamo di fronte al teatro, qui Leonardo Delogu e Valerio Sirna raccontano l’epilogo; dalle porte che danno sul foyer esce un fumo denso, come quello del collegio andato a fuoco un anno dopo. Il resto della compagnia emerge dalla nube bianca, di fronte agli applausi di chi ha vissuto un’esperienza unica, tra la gioia dell’incontro collettivo e l’angoscia di un racconto di morte senza catarsi. (Andrea Pocosgnich)

Parco di Tor Tre Teste, Fuori Programma Festival. A cura di: DOM- Con: Filippo Gonnella, Chiara Aru, Sara Saccotelli, Carlotta Grassi, Violetta Cottini Produzione: Fuorimargine – Centro di produzione di danza e arti performative della Sardegna Co-produzione: 4realtrue2 – ETS

Cordelia, giugno 2024

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Andrea Pocosgnich
Andrea Pocosgnichhttp://www.poxmediacult.com
Andrea Pocosgnich è laureato in Storia del Teatro presso l’Università Tor Vergata di Roma con una tesi su Tadeusz Kantor. Ha frequentato il master dell’Accademia Silvio D’Amico dedicato alla critica giornalistica. Nel 2009 fonda Teatro e Critica, punto di riferimento nazionale per l’informazione e la critica teatrale, di cui attualmente è il direttore e uno degli animatori. Come critico teatrale e redattore culturale ha collaborato anche con Quaderni del Teatro di Roma, Doppiozero, Metromorfosi, To be, Hystrio, Il Garantista. Da alcuni anni insieme agli altri componenti della redazione di Teatro e Critica organizza una serie di attività formative rivolte al pubblico del teatro: workshop di visione, incontri, lezioni all’interno di festival, scuole, accademie, università e stagioni teatrali.   È docente di storia del teatro, drammaturgia, educazione alla visione e critica presso accademie e scuole.

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