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Codice Binario. #sponsor

Il codice binario è un sistema numerico posizionale in base due, utilizzato per la rappresentazione dell’informazione.

CODICE BINARIO è un laboratorio intensivo di ricerca sulla rappresentazione scenica. Due codici registici a confronto su Defrag di Vitaliano Trevisan. Il regista Jacopo Squizzato e la regista Federica Amatuccio lavorando nello stesso spazio, sullo stesso testo, con gli stessi attori e attrici, esplorano le infinite possibilità combinatorie che il testo può evocare. Cosa accade ad un artista della scena nel rapportarsi a due mondi diversi e a due visioni sceniche anche distanti? Le parole di Trevisan sono la materia prima su cui innestare una sperimentazione teatrale.

Jacopo Squizzato

Incarnare i testi teatrali di Vitaliano Trevisan è scoprire che c’è qualcuno che sa tacere al momento esatto. Quando non c’è più niente da dire, da fare conclude e allo stesso tempo, e proprio per questo, non finisce, non finisce di agire e di lavorare, anzi è proprio lì che inizia il suo teatro. Come regista credo di essere il maggior ostacolo alla messa in scena di questo testo, proverò a mettervi in contatto con un’opera formidabile, una vera e propria riforma teatrale dove tutto gira attorno a chi in scena mai entrerà, a chi sta fuori, a chi non c’è (più) in quello spazio. C’è poco da capire, molto da sentire. Meglio fermarsi qui, senza dunque.

No, essa deve cessare dolcemente, come dolcemente cessano per le scale i passi della persona amata, che non poteva amare e che non tornerà indietro, e i cui passi dicono, che non poteva amare e che non tornerà indietro. (Il calmante, S.Beckett, 1967)

Federica Amatuccio

Indagando il concetto di paesaggio e di spazio, esploriamo la parola scritta che si fa voce, ritmo, suono, per comporre una partitura generativa che renda al testo di Trevisan la vita e la concretezza tridimensionale che gli appartengono. Il corpo materico dell’attorə diventa segno plastico, pittorico. Ogni gesto è elemento essenziale in grado di condurre chi assiste allo spettacolo verso una visione prospettica ampia. Suono, corpo e parola sono quindi elementi compositivi di una nuova poesia dello spazio.

Modificare la funzione della parola a teatro, significa vestirsi della parola in senso concreto e spaziale, sino a confonderla con tutto ciò che di spaziale e di significativo sul terreno concreto il teatro contiene; significa manipolarla come un oggetto solido e che smuove le cose, prima nell’aria, e poi in un terreno infinitamente più misterioso e segreto, ma tale da consentire un’estensione, e questo terreno segreto ma esteso non sarà poi difficile identificarlo da un lato con quello dell’anarchia formale, dall’altro con quello della creazione formale continua. Così, l’identificazione dell’oggetto del teatro con tutte le possibilità di manifestazione formale ed estesa dà vita al concetto di una poesia dello spazio.(Antonin Artaud – Il teatro e il suo doppio)

BIO

Jacopo Squizzato (Fontaniva,1990) regista, dal 2014 i suoi lavori sono stati rappresentati tra gli altri da ERT Emilia Teatro Fondazione, Teatro Franco Parenti di Milano, Festival delle Colline Torinesi, Teatro Basilica di Roma, Teatro Mercadante di Napoli, Biennale Teatro di Venezia, Teatro Nazionale di Roma, Odin Teatret (Danimarca), Todi Teatro Festival, Teatro La Contrada (Trieste), Turku Festival (Finlandia), Goteborg Festival (Svezia), Fire House Theatre (USA).

Federica Amatuccio Regista, autrice, scenografa e curatrice indaga l’umano e il suo rapporto con il mondo attraverso la compenetrazione dei linguaggi scenici e la creazione di drammaturgie fisiche, sonore, visive e testuali. Co-fondatrice insieme ad Andrea Gianessi della compagnia tsd – teatro dei servi disobbedienti. Finalista Bando Registi Under35 de La Biennale Teatro di Venezia 2024, finalista Bando Registi Under30 de La Biennale Teatro di Venezia 2020, Bando RADAR di ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione; Direction Under30 del Teatro Sociale di Gualtieri; Fantasio – Festival di Regia Teatrale. È nella direzione artistica di DAS – Dispositivo Arti Sperimentali di Bologna. Laureata con lode in scenografia e allestimenti degli spazi espositivi presso Accademia di Belle Arti di Bologna, ha frequentato la Scuola Cònia della Societas, diretta da Claudia Castellucci. Ha seguito masterclass con Annelise Zaccheria, Franco Visioli, Gianni Staropoli e Romeo Castellucci.

Defrag: utility informatica che riorganizza i file su disco per ottimizzare le prestazioni dello stesso; i dati memorizzati sul disco vengono letti, cancellati e riscritti in modo da rendere contigui i file che erano stati “spezzati” dal sistema operativo e memorizzati in aree diverse del disco. Al termine dell’operazione di deframmentazione, i tempi di accesso ai file saranno più brevi.

INFO

Sei giornate di lavoro sull’arte della scena, dall’1 al 6 ottobre 2024, focalizzate sul testo Defrag di Vitaliano Trevisan, rivolte a sedici partecipanti con esperienza professionale nel campo del teatro, della danza e delle arti performative. Il laboratorio è condotto singolarmente e rispettivamente dal regista Jacopo Squizzato e dalla regista Federica Amatuccio e si prevede una restituzione aperta al pubblico in forma di studio al termine del percorso. Il laboratorio prevede anche la presenza di ulteriori sei uditori e uditrici, studenti nel campo delle arti teatrali, plastiche e visive.

Il laboratorio si svolgerà presso gli spazi di DAS – Dispositivo Arti Sperimentali in Via del Porto 11/2 a Bologna dalle 9:30 alle 18:30 con un’ora di pausa pranzo, la frequenza è obbligatoria.

L’esito è previsto la sera del 6 ottobre 2024 negli spazi di

DAS – Dispositivo Arti Sperimentali.

Iscrizioni entro il 15 settembre 2024.

Per candidarsi compilare il form al seguente link

Materiali richiesti:

Curriculum vitae

video sul proprio lavoro di minimo 01:30 min max 07:00 min (link a servizi streaming: Vimeo, YouTube, ecc. – con password in caso di video privati)

Foto (si richiede una foto che vi racconti, non necessariamente un ritratto)

Costi:

performer partecipanti: 160€ (150€ + 10€ di tessera arci)

uditori e uditrici: 65€ (55€ + 10€ tessera arci)

Per altre info scrivere a info@teatrodeiservidisobbedienti.com
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