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Laboratorio di Alta Formazione con Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni. #sponsor

IMBARCHI LAB – LA FILOSTOCCOLA/TEATRO VIRGINIAN

Laboratorio Teatrale di Alta Formazione

Diretto da
LISA FERLAZZO NATOLI e ALESSANDRO FERRONI

[SIAMO UNA] CITTA’ SOLA

 

L’inferno è essere congelati e incastonati in un blocco di ghiaccio. È lì che sono stata.

Olivia Laing Città sola

Primi cenni
2019 in Gran Bretagna apre il Ministero della Solitudine, intercettiamo il luogo – reale e immaginifico – per un lavoro di scrittura originale che permetta di sperimentare un reticolato di partiture narrative e ‘somatiche. Luogo individuale e collettivo, fisico e drammaturgico. Quasi – come se – fosse una danza per parole. Solitudine innanzitutto come senso di incapacità, come difficoltà del desiderio – oggetto non controllabile per definizione – a trovare una corrispondenza, avendo in sé una speranza troppo alta per potersi mai realizzare. O ancora quella solitudine in cui si sprofonda perché ciò che è successo è irrecuperabile e non interessa a nessuno. È lo scandalo della solitudine. E’ lo splendore a colori della solitudine. E’ l’affollamento degli assenti nelle nostre vite, siano essi vivi, deceduti, ‘spettri’ o tutta la moltitudine degli incontri ‘mancati’. Solitudine come atlante e catalogo, che si incarna in alcuni oggetti specifici. Oggetti come vere e proprie ’sacche di storie’, alberi a cui le storie vengano appese e raccontate, ‘kit di sopravvivenza’, oggetti a un tempo inutili e necessari per un’esistenza fuori dal normale. Tenendone ferma la natura ‘leggera’ e incidentale – come nell’improvviso rendersi conto che la propria vita è un acquario. Come si classifica una persona sola? C’è un sussidio di solitudine? In cosa consiste e chi ne ha diritto? A cosa bisogna corrispondere per essere definiti ‘soli’ e dunque appartenere a una categoria riconosciuta?

Rotta di lavoro
In questi giorni di indagine per/con/sull’attore-performer andremo a ripercorrere alcune questioni, immaginazioni [che avete tra la mani, che vi ritrovate senza saperlo] le storie minute di quello che un luogo fantasmatico come il Ministero della Solitudine produce in noi tutti. Seguirà un lavoro d’improvvisazione su richieste, temi, situazioni indicate in buste chiuse che i partecipanti troveranno sulle sedie ad aspettarli. Scrittura sempre in ‘concertato’, dove la propria storia, il brandello improvvisato potrà concludersi o essere raccolto e re-indirizzato da chi ci è accanto. Un secondo livello di lavoro – che ha in sé già i semi di una qualità dello stare [in scena] e del parlare come di un pensiero nato là per là – sarà un esercizio di

dissociazione che metta in condizione le parole/immagini/immaginazioni di costruirsi mentre il ‘sistema’ corpo sembra fare e raccogliere tutt’altro. E’ più semplice di quel che sembra, e – infinitamente – più divertente.

Il principio drammaturgico (a mo’ di traccia di lavoro)
Il Ministero della Solitudine inteso come spettacolo ha messo in atto una scrittura per 5 ‘figure’ di cui abbiamo disegnato – assieme agli attori – delle ‘monografie’: certi contenuti e ossessioni piuttosto che altri per ognuno, la direzione della ‘storia’; immagini ostinate appoggiate a una scrittura strutturata per pensieri a voce alta, brandelli di memorie, flash, incontri, incidenti; fatta di partiture fisiche all’orlo di una danza. Come se queste figure oltre che se stesse, diventassero spettri incidenti e proiezioni, che scivolano in sordina nelle altre singole storie. O come se degli sconosciuti incrociassero per caso, per un istante, le nostre vite per poi scomparire. Per scendere, con i mezzi del teatro, nella “città sola” che ci sta intorno e dentro.

I personaggi-figure (a mo’ di esempio per azzardare nuove monografie) A. le fa paura la materia oscura del mondo, esce poco o niente, registra ogni traccia del mondo che le vibra intorno, per captare il rumore di un’ape quando muore o percepire come ‘s’intoni’ l’universo fuori dalla sua stanza. Ha una lingua veloce, colorata e ‘stonata’, e qualcosa di comicamente an-empatico. P. ha come unico partner una Real Doll, con cui parla, che veste, accanto a cui silenziosamente mangia e sogna. E’ un ‘cleaner-moderatore’, pulisce i social network da contenuti giudicati non ammissibili e deve farlo in 8 secondi. Con una serie di test e prove indicate dal Ministero, prova a riabilitarsi al cosiddetto mondo agli uomini. F. ha – fuori campo – una separazione, sceglie una sua solitudine attiva e vigile. Chiede un ‘sussidio’ al Ministero per la costruzione di un alveare così da custodire i suoi ultimi esemplari di api; passa il proprio tempo – sull’orlo di un’estinzione antropologica – a scrivere e inviare lettere, offrendo miele e qualche consiglio di ‘sopravvivenza urbana’. T. scandisce la giornata con occupazioni ‘di facciata’ per dare una regola fittizia alla propria esistenza in cui ogni incontro, fatto o accidente, deraglia dal piano reale a quello immaginario. Sta scrivendo un grande libro che presto presenterà al mondo, o almeno così crede. A fare da perno – vera e propria smistatrice di profili, incontri affezioni e vite – è la figura di S. impiegata del Ministero della Solitudine, una sorta di emanazione stessa del Luogo, dei tanti diversi cataloghi, dettagli e casi di solitudine, delle procedure e dei protocolli da applicare. Un personaggio-funzione, la cui professione scivola via via in un’ossessione minuta e solitaria fatta di tracce, passioni, oggetti, resti e racconti.

DURATA DEL LABORATORIO Dal 12 al 20 luglio 2024
Orari in via di definizione

INFO E ISCRIZIONI

La partecipazione al laboratorio ha un costo di 370€

La domanda di partecipazione – corredata di curriculum, lettera motivazionale, foto e dati personali (nome, cognome, data e luogo di nascita, domicilio, recapiti telefonici) – dovrà pervenire all’indirizzo lafilostoccola@gmail.com specificando nell’oggetto “Laboratorio lacasadargilla” entro e non oltre le ore 13.00 del giorno 25 giugno 2024.

Ai selezionati/e verrà data conferma della partecipazione entro giovedì 27 giugno e sarà richiesto di versare un acconto di 150€, pena l’esclusione. Il saldo sarà versato il primo giorno di laboratorio.

N.B: Il numero minimo di partecipanti per l’attivazione del seminario è di 8 persone, fino al raggiungimento del numero massimo di 16 partecipanti.

LUOGO
Teatro Virginian – Via de’ Redi n. 12, Arezzo (AR)

PROGETTO DI ALTA FORMAZIONE AL TEATRO VIRGINIAN DI AREZZO

L’Alta Formazione si svolge al Teatro Virginian, un piccolo gioiello nel centro storico di Arezzo, sede della Compagnia La Filostoccola. Il progetto di specializzazione attoriale della scuola del Teatro Virginian nasce con l’obiettivo di mettere in relazione giovani attori e attrici con maestri che li aiutino ad affinare le arti apprese e, in alcuni casi, a metterle in discussione. Lo strumento principale è il workshop pratico, strutturato secondo precise scansioni di tempi e contenuti, sottoposto a una continua verifica critica sotto la direzione degli artisti che curano il corso.

IMBARCHI LAB è un progetto della compagnia La Filostoccola nell’ambito del Festival Imbarchi, alla sua prima edizione (Arezzo, 5-6-7 luglio 2024) e ha ricevuto il sostegno del Comune di Arezzo.

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