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HAVE A GOOD DAY! (di V. Grainytė, L. Lapelytė, R. Barzdžiukaitė)

Questa recensione fa parte di Cordelia di giugno 24

Foto Modestas Endriusk

Tornano ad affacciarsi alla Biennale Rugilė Barzdžiukaitė, Vaiva Grainytė and Lina Lapelytė, grazie alle quali il padiglione lituano si aggiudicò nel 2019 il Leone d’Oro per la miglior partecipazione alla mostra di arte. Le tre artiste lituane hanno portato in laguna (ma quest’anno all’interno del festival teatrale diretto da Stefano Ricci e Gianni Forti) Have a Good Day, creazione del 2013. Cambia totalmente il contesto, ma gli obiettivi e il percorso sono riconoscibili: ovvero la possibilità di inserire elementi di grande realismo in un disegno scenico che viene poi sottoposto a una torsione surreale. In una delle sale del Teatro alle Tese ci ritroviamo di fronte a una piattaforma sulla quale sono schierate in linea 10 interpreti: vestite con il tipico grembiule, in mano hanno dei fogli con dei codici a barre e uno scanner. Il primo suono che ritmicamente si fa strada in questa opera musicale per “10 cassiere, suoni del supermercato e pianoforte” è proprio il bip degli scanner. Rimarranno sempre sedute e alterneranno al canto l’abituale gesto con cui le merci vengono registrate in tutti i supermercati del mondo, in sala le luci sono quelle fredde e stranianti dei neon e un paio di responsabili della sicurezza accolgono il pubblico, uno dei due si posizionerà di fronte a un pianoforte, al lato della scena. Meno suggestiva di Sun and Sea, dal punto di vista dell’impatto scenico, qui la performance colpisce per l’intelaiatura musicale del canto, per la freddezza spettacolare con con cui le canzoni si alternano al buio e alla desolante atmosfera di sottofondo. Siamo oltre la semplice critica al capitalismo delle merci, la performance attraversa con maggiore complessità la tematica, anzi il paesaggio: le donne cantano la vita immaginaria di cetrioli e ravanelli, di direttori scontrosi e registratori di cassa, illuminando però anche le condizioni di un lavoro spesso invisibile, di chi maneggia i soldi e si ritrova i batteri sulle mani e la vescica piena. “Grazie! Buona giornata” canta ossessivamente un ritornello. (Andrea Pocosgnich)

Visto al Teatro alle Tese, Biennale 2024. Anno/Durata: 2013, 55’ – Opera per 10 cassiere, suoni del supermercato e pianoforte Ideazione: Vaiva Grainytė, Lina Lapelytė, Rugilė Barzdžiukaitė
Libretto: Vaiva Grainyté Composizione, direzione musicale: Lina Lapelyté Regia, scene: Rugilé Barzdžiukaité Disegno luci: Eugenijus Savaliauskas Costumi: Daiva Samajauskaité Fonico: Arūnas Zujus Produzione: Operomanija Cassiere: Indrė Anankaitė-Kalašnikovienė, Liucina Blaževič, Vida Valuckienė, Veronika Čičinskaitė-Golovanova, Lina Valionienė, Rima Šovienė, Milda Švelnienė, Rita Račiūnienė, Svetlana Bagdonaitė, Kristina Svolkinaitė Vigilanza: Kęstutis Pavalkis (pianoforte)
Nota: Spettacolo in lingua lituana sovratitolato; traduzione in lingua italiana Alessandra Cali

Cordelia, giugno 2024

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Andrea Pocosgnich
Andrea Pocosgnichhttp://www.poxmediacult.com
Andrea Pocosgnich è laureato in Storia del Teatro presso l’Università Tor Vergata di Roma con una tesi su Tadeusz Kantor. Ha frequentato il master dell’Accademia Silvio D’Amico dedicato alla critica giornalistica. Nel 2009 fonda Teatro e Critica, punto di riferimento nazionale per l’informazione e la critica teatrale, di cui attualmente è il direttore e uno degli animatori. Come critico teatrale e redattore culturale ha collaborato anche con Quaderni del Teatro di Roma, Doppiozero, Metromorfosi, To be, Hystrio, Il Garantista. Da alcuni anni insieme agli altri componenti della redazione di Teatro e Critica organizza una serie di attività formative rivolte al pubblico del teatro: workshop di visione, incontri, lezioni all’interno di festival, scuole, accademie, università e stagioni teatrali.   È docente di storia del teatro, drammaturgia, educazione alla visione e critica presso accademie e scuole.

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