Questa recensione fa parte di Cordelia di giugno 24
Nicola Galli è artista in grado di interpretare lo spirito di Attraversamenti Multipli incarnando già nei propri lavori tensioni rituali, riferimenti antropologici e l’alterità di un immaginario in cui sondare l’essere umano (o ultra umano) in relazione con l’ambiente circostante. E in questo Cosmorama (in programma anche a Mittelfest) la dimensione rituale e misterica torna ad essere evidente come nel bellissimo Il mondo altrove: è una creazione in cui il pubblico segue i due performer (con Galli è presente Giulio Petrucci) negli ampi spazi del parco, ma più che parlare di performance itinerante dovremmo parlare di creazione per stazioni. Si comincia con un campo lunghissimo, ci fermiamo infatti a decine di metri dai due artisti, vestiti con pantaloni e smanicata beige, in assoluta armonia cromatica con la natura; qui assistiamo alla stesura del vocabolario, in una danza fatta di gesti e movenze lente, i segni ampi si ripetono alternando le singolarità con bevi unisoni, in un dialogo mai urlato. Qualcuno di noi si siede, mentre una nota metallica scandisce lentamente il tempo e l’atmosfera musicale. Comparirà poi un bastone dorato che nella tappa successiva assumerà dimensioni più importanti fino all’ultima stazione in cui l’unione di ulteriori parti lo renderà lunghissimo: giavellotto da scagliare, ausilio per saltare oppure, come nel finale, totem da piantare in terra per una comunità in adorazione. E qui gli sforzi della platea (di attenzione e di ricerca dentro e attorno i codici fisici) vengono ripagati con la possibilità di entrare in risonanza con la trama invisibile: il lungo bastone diventa una reliquia da proteggere, oggetto di valore apotropaico o più semplicemente simbolo di una relazione, quella con la comunità degli spettatori delle spettatrici. Avviene tutto naturalmente: i due artisti si avvicinano, cedono parte del peso, chi sceglie di entrare si fa carico di una musica invisibile. Altri guardano da lontano, un paio di biciclette sfrecciano da un’altura ricordandoci la provvisorietà di questa piccola cerimonia. (Andrea Pocosgnich)
Visto al Parco di Torre del Fiscali per Attraversamenti Multipli 24. Concept e coreografia: Nicola Galli
danza: Nicola Galli, Giulio Petrucci dramaturg: Giulia Melandri cura e promozione: Margherita Dotta produzione: LAC Lugano Arte e Cultura, TIR Danza Progetto performativo sostenuto attraverso la Residenza artistica curata da Margine Operativo, supportata dalla Rete Ecoritmi // Fondazione Roma Tre Teatro Palladium, Eticae, Margine Operativo // con il contributo del Ministero della Cultura – Next Generation EU