HomeCordelia - le RecensioniSIGNOROTTE (di Massimo Odierna)

SIGNOROTTE (di Massimo Odierna)

Questa recensione fa parte di Cordelia di aprile 24

Tre donne, che probabilmente hanno superato i cinquanta, si incontrano dopo decenni: Ada, Ida e Beta, questi i tre nomi assonanti; si conoscono dalle scuole superiori e ora è la morte del marito di Ida a riunirle. Massimo Odierna, autore e regista, le fa incontrare in una scena buia e vuota: qualche seduta e le luci accuratissime, acide e affilate, basta questo per disegnare un incubo in cui le tre donne appaiono come delle apparizioni grottesche, con abbigliamento vistoso parrucche pettinate, inquietanti, ma comiche. Sara Putignano (Ida), splendida per le sfumature e l’interpretazione di questa “preziosa ridicola” che ha sposato un uomo ricco grazie al quale può permettersi di produrre le proprie commedie con una compagnia di amatoriali, è terribilmente infelice e lo nasconde dietro alla maschera dell’attrice colta. Viviana Altieri è Ida, deve affrontare la perdita del compagno di una vita ritrovandosi sola, proprio come quando da giovane passava da un fidanzato all’altro. A Elisabetta Mandalari il personaggio più facilmente comico: parlata romana squillante e colorita, un figlio con disabilità allevato da sola e una rosticceria da gestire in periferia. Il passato e il presente si alternano nel tempo di una svestizione e le tre, una volta tornate, cominciano a raccontarsi anni pieni di ferite e infelicità. Le avventure giovanili e la comicità però devono fermarsi di fronte a un luogo della memoria che era stato rimosso. Una vacanza, forse in un paese lontano, un gioco che diventa pericoloso e la difesa che diventa omicidio. Le tre signorotte appaiono d’un tratto come tre ciniche assassine vendicative. Quel passato di colpe le avvicina definitivamente, dando loro la possibilità di rivelare frammenti di un presente violento, segnato da storie di abusi e perversioni familiari sempre scatenate da uomini orribili, alle quali le tre sono “costrette” a rispondere con altri omicidi. Qui la drammaturgia ha un’accelerazione troppo brusca e le confessioni aggiungono un’ulteriore patina di crudeltà a uno spettacolo sorprendente che si apre in commedia e si chiude come un grottesco noir. (Andrea Pocosgnich)

Visto al Teatro Lo Spazio: Di Massimo Odierna Regia Massimo Odierna Con Viviana Altieri, Elisabetta Mandalari, Sara Putignano

Cordelia, aprile 2024

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Andrea Pocosgnich
Andrea Pocosgnichhttp://www.poxmediacult.com
Andrea Pocosgnich è laureato in Storia del Teatro presso l’Università Tor Vergata di Roma con una tesi su Tadeusz Kantor. Ha frequentato il master dell’Accademia Silvio D’Amico dedicato alla critica giornalistica. Nel 2009 fonda Teatro e Critica, punto di riferimento nazionale per l’informazione e la critica teatrale, di cui attualmente è il direttore e uno degli animatori. Come critico teatrale e redattore culturale ha collaborato anche con Quaderni del Teatro di Roma, Doppiozero, Metromorfosi, To be, Hystrio, Il Garantista. Da alcuni anni insieme agli altri componenti della redazione di Teatro e Critica organizza una serie di attività formative rivolte al pubblico del teatro: workshop di visione, incontri, lezioni all’interno di festival, scuole, accademie, università e stagioni teatrali.   È docente di storia del teatro, drammaturgia, educazione alla visione e critica presso accademie e scuole.

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