Questa recensione fa parte di Cordelia di aprile 24
In una distopia in cui la realtà è virtuale e le nostre vite sono il risultato di scelte algoritmiche, non è difficile credere che la rudezza pornografica soppianti il mistero erotico. Contenuto pornografico Un Futuro Senza Amore di Tommaso Agnese sembra prendere spunto dalla fantapolitica orwelliana di 1984, quella degli slogan La guerra è pace, La libertà è schiavitù, L’ignoranza è forza ai quali però i due protagonisti, interpretati con accentuato fervore da Moisè Curia e Manuela Zero, rispondono con «La libertà è tutto». Una struttura di metallo riempie la scena dell’Off/Off Theatre creando una dimensione detentiva in cui il calore, umano e emotivo, non esiste più e solo il freddo della solitudine riempie lo spazio, dove osserviamo, in quadri scenici che si alternano tra di loro, una recluta (Curia) che si prepara a schierarsi contro gli attivisti, e un’attivista (Zero) che si prepara a scendere in piazza rivendicando libertà e diritti contro la supremazia dell’algoritmo. In voice over, ascoltiamo la voce dell’Intelligenza Artificiale che impartisce ordini, del padre della ragazza e del suo compagno. Evocando uno scenario fantascientifico, lo spettacolo si caratterizza per una scrittura sincretica che se da un lato sembra in alcuni passaggi appiattirsi sulla retorica e semplificazione di tematiche assai complesse, dall’altro mette insieme il linguaggio, e la recitazione, televisivo e seriale con inserti musicali che spaziano dal pop alla musica classica; con le ambientazioni dei videogiochi ricreate sia attraverso il disegno luci basato sui toni del blu, viola, rosso, che nei costumi, armature, caschi, mantelle, tute di latex. Sarà la “resistenza emotiva” dei due personaggi a cambiare il futuro: entrambi si riconosceranno e scopriranno amanti inceppando il sistema di controllo circolare che gestisce le loro esistenze e che li vorrebbe solo automi, l’uno maschile istigato alla violenza, l’altra femminile ridotta a mero contenuto pornografico. (Lucia Medri)
Visto a Off/Off Theatre: scritto e diretto da Tommaso Agnese, con Moisè Curia e Manuela Zero e con le voci di Luigi Di Fiore, Edoardo Purgatori, Laura Adriani, Maurizio Tesei, costumi Silvana Turchi, scene Fabrizio Bellacci, hair stylist Adriano Cocciarelli, aiuto regia Giovanni Ardizzone, musiche Stefan Larsen, foto Giovanna Onofri, grafica Carola Scotti