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GRANDI NUMERI (di e con Lorenzo Maragoni)

Questa recensione fa parte di Cordelia di marzo 24

All’indomani dell’approvazione dell’AI Act da parte del Parlamento Europeo e della volontà della Presidente Meloni di investire più di un miliardo e mezzo sull’Intelligenza Artificiale, lo spettacolo, o meglio, il progetto, che è anche un libro, di Lorenzo Maragoni dal titolo Grandi numeri si incunea perfettamente nell’attualità. A Carrozzerie Not, il debutto romano sembra quasi una festa, tra chi si ritrova, chi si conosce, e tra chi già conosce Maragoni per cui la platea sembra addirittura una curva da tifo. L’autore, attore, poeta e laureato in statistica lo sa e con questa fiducia ci gioca. Il primo gesto è proprio quello di offrire dei Cookies, ben accetti da chi, alle 21 di sera, è a teatro senza aver cenato prima. Con la scaltrezza furbesca e accattivante della slam poetry, il pubblico partecipa, risponde alle domande, si fa quindi conoscere e si concede, trattando con l’attore uno scambio di informazioni e ricordi; davvero epifanica la carrellata delle Top Hits anni Novanta Duemila dalle Destiny’s Child ai Green Day. La consapevolezza rende questa trattativa palese e non subdola ma l’acutezza che soggiace a questo entertainment fa emergere l’annosa questione della profilazione dei gusti e delle abitudini che delineano i contorni della collettività composta da diverse singolarità. Grandi Numeri si focalizza sul valore di questi dati, quotidianamente ceduti in cambio di servizi gratuiti nell’etere, che sono rappresentazione della realtà nella quale viviamo, una realtà certo parziale perché comunque determinata da logiche di potere e sovranità economico finanziaria, per cui la sensibilità delle analisi dipende, soprattutto, dalle domande, da chi e da come sono poste e a chi per reperire determinate informazioni. Come viviamo? Come amiamo e come ci lasciamo? Quindi, chi siamo? Un motivetto allegro, quanto perturbante, suonato da Maragoni con l’ukulele ci ammonisce: se internet ci conosce meglio di noi, che fine fa allora quel margine di aleatorietà dell’esistente? (Lucia Medri)

Visto a Carrozzerie Not: musiche originali e sound design Giovanni Frisona, assistente alla drammaturgia e alla regia Lucia Raffaella Mariani, luci Massimo Galardini, coordinamento tecnico dell’allestimento Marco Serafino Cecchi, assistente all’allestimento Giulia Giardi, organizzatore di compagnia Daniele Filosi, cura della produzione Francesca Bettalli e Camilla Borraccino, ufficio stampa Cristina Roncucci, comunicazione Francesco Marini, foto e videodocumentazione Davide Santinello, produzione Teatro Metastasio di Prato/TrentoSpettacoli, con il sostegno di Fondazione Caritro/Provincia Autonoma di Trento

Cordelia, marzo 2024

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Lucia Medri
Lucia Medri
Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Regione Lazio, laureata al DAMS presso l’Università degli Studi di Roma Tre con una tesi magistrale in Antropologia Sociale. Dopo la formazione editoriale in contesti quali agenzie letterarie e case editrici (Einaudi) si specializza in web editing e social media management svolgendo come freelance attività di redazione, ghostwriting e consulenza presso agenzie di comunicazione, testate giornalistiche, e per realtà promotrici in ambito culturale (Fondazione Cinema per Roma). Nel 2018, vince il Premio Nico Garrone come "critica sensibile al teatro che muta".

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