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FRAGILERESISTENTE (il turno di notte)

Questa recensione fa parte di Cordelia di marzo 24

Fragileresistente è il titolo di questo spettacolo. Un contrasto efficace, ossimoro di aggettivi contrapposti, per definire la condizione di più di una generazione al cospetto della società contemporanea. Silvia Pallotti e Tommaso Russi della compagnia il turno di notte, sul palco del Centrale Preneste a Roma, esprimono così tutto il turbamento determinato dal caos in cui bisogna compiere delle scelte, misurare il proprio presente con l’ingombro del passato e l’incertezza del futuro; in una parola, insomma, diventare adulti. A dispetto di tutto. I due giovani artisti, riuniti dalla vocazione per l’autorialità della scena, pur alla ricerca di un linguaggio più solido mostrano segni di ciò che si farà pungente; consapevoli della varietà dei meccanismi teatrali, danno al lavoro una struttura frammentaria, volutamente dividono segmenti di racconto che altri elementi tendono ad arricchire, siano essi l’ironia o il lavoro al microfono con la loop station, oppure l’interazione con il pubblico che partecipa attivamente alle sequenze costruttive. La scena ha pochi elementi: c’è all’inizio un divano al centro ricoperto di plastica, come si usa per preservare i mobili durante una ristrutturazione e dunque inutilizzabile, eppure quel divano è l’unico punto di stabilità, così ci si abbarbicano come privi di forze per alzarsi e andare nel mondo, che non gli piace. Sul fondo di queste intenzioni c’è la storia di un padre e di un figlio (che mantengono anche come personaggi l’articolo indeterminativo), di una incomunicabilità sovrana in cui si specchia, come ne fosse il paradigma, quella della società; l’apatia depressiva del figlio sconvolge il padre che però non può farci nulla, la difficile convergenza di idee, umori, motivazioni, anche quando assieme saranno in piazza per il 25 aprile e il padre cercherà il figlio scomparso, provoca una distanza sistematica che mescola insieme la delusione della militanza politica e la necessità di recuperarla: forse è questo, più di tutto, allo stesso tempo fragile e resistente. (Simone Nebbia)

Visto al Centrale Preneste. Credits: di Il turno di notte; con Silvia Pallotti e Tommaso Russi; consulenza al suono Jacopo Malusardi; scene Fabio Pallotti e Silvia Pallotti; produzione il turno di notte

Cordelia, marzo 2024

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Simone Nebbia
Simone Nebbia
Professore di scuola media e scrittore. Animatore di Teatro e Critica fin dai primi mesi, collabora con Radio Onda Rossa e ha fatto parte parte della redazione de "I Quaderni del Teatro di Roma", periodico mensile diretto da Attilio Scarpellini. Nel 2013 è co-autore del volume "Il declino del teatro di regia" (Editoria & Spettacolo, di Franco Cordelli, a cura di Andrea Cortellessa); ha collaborato con il programma di "Rai Scuola Terza Pagina". Uscito a dicembre 2013 per l'editore Titivillus il volume "Teatro Studio Krypton. Trent'anni di solitudine". Suoi testi sono apparsi su numerosi periodici e raccolte saggistiche. È, quando può, un cantautore. Nel 2021 ha pubblicato il romanzo Rosso Antico (Giulio Perrone Editore)

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