Questa recensione fa parte di Cordelia di febbraio 24
La scoperta, l’esplorazione dello spazio tramite il corpo e del corpo tramite lo spazio, e ancora la simulazione delle possibili identità, la misura del proprio essere in mezzo agli altri, lo slancio e l’inciampo. L’ultimo lavoro di Sofia Nappi con Komoco, progetto coreutico fondato dalla coreografa insieme a Adriano Popolo Rubbio e Paolo Piancastelli, estrae dal personaggio di Pinocchio l’essenza dell’esistere in un flusso prismatico di situazioni, colori e temperature. Nel contesto di un disegno luci narrativo giocato su tagli e ombre, l’ensemble di sette danzatori abita uno spazio di esplorazione che alterna assoli a momenti corali, vuoti e pieni scanditi da un’unica energia vitale. Le stesse scelte musicali (note classiche, echi di tango, riti tribali, riverberi elettronici) raccontano un universo magmatico, gravido di possibilità e contraddizioni, guidando il gesto senza condizionarlo. Di Pinocchio si indaga l’infanzia che rivendica se stessa, l’avventura di scoprire il mondo in un’evoluzione – da pupo a uomo e viceversa – che rompe le regole del passato e del futuro, del prima e del dopo. I sette danzatori si fanno a tratti corpo unico, attraversati da energie incostanti espresse in gesti frammentati eppure fluidi, fino all’apparizione di una maschera, rivendicazione identitaria o forse vera affermazione di una metamorfosi involuta. Quando si è uomini? Quando si smette di essere marionette? Forse esistere è sempre viaggiare da una forma all’altra, un andirivieni più che un tragitto, senza punti di arrivo, solo tappe solitarie, affollate, piene di versioni variegate di noi stessi. (Sabrina Fasanella)
Visto alla sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica – Equilibrio Festival Ideazione e coreografia Sofia Nappi con i danzatori Arthur Bouilliol, Leonardo de Santis, Gregorio Dragoni, Glenda Gheller, India Guanzini, Paolo Piancastelli, Julie Vivès. Assistente alla coreografia Adriano Popolo Rubbio. Musiche Dead Combo, Jean du Voyage, Irfan, Frédéric Chopin. Sound design Ed Mars & Sofia Nappi. Luci Alessandro Caso. Costumi Judith Adam. Coproduzione Burghof Lörrach (Germania), Danse Danse Montreal (Canada), ecotopia dance productions (Germania), Escher Theater (Lussemburgo), MART Foundation (USA), ROXY Ulm (Germania), Sosta Palmizi (Italia), Tanz Köln (Germania), Theater Winterthur (Svizzera), Tollhaus Karlsruhe(Germania). Tour management ecotopia dance productions con il sostegno residenziale di ResiDance – azione del Network Anticorpi XL / Centro di Residenza della Toscana (Armunia – Capotrave/Kilowatt); Istituto Italiano di Cultura di Colonia e del MiC-Direzione Generale Spettacolo, nell’ambito del programma di residenze internazionali della NID Platform