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I CAMBI DI STAGIONE (regia Francesco Calogero)

Questa recensione fa parte di Cordelia di febbraio 24

Edoardo e David si trovano uniti e separati da un medesimo lutto, all’improvviso, davanti alla tomba di un assolato cimitero ebraico. Così inizia I cambi di stagione, prodotto da Massimo Puglisi per Nutrimenti Terrestri, visto al Vittorio Emanuele di Messina per la regia di Francesco Calogero, nella duplice veste di traduttore del testo. Il dramma è un libero adattamento da Mr. Halpern & Mr. Johnson, dramma televisivo scritto negli anni Ottanta da Lionel Goldstein, oggetto di un primo adattamento teatrale per il Cameri Theatre di Tel Aviv nel 1995. Sul palco del Vittorio Emanuele, il luminoso parco nel quale si svolge la vicenda è una grande cortina di schermi verdi – le pareti di una serra – sui quali si stagliano appunto Edoardo (Maurizio Marchetti) e David (Antonio Alveario). Gli interpreti agiscono con sicuro mestiere, e con fermezza caratterizzano i loro personaggi. Il primo è mite, delicato, comunque sottoposto a una certa imperscrutabile irascibilità; il secondo esplosivo, caustico, insofferente davanti alla scoperta di una moglie che non conosceva. Flo e Maria Flora non sono la stessa persona, anche se hanno vissuto nello stesso corpo. Entrambe costituiscono un individuo ambivalente i cui contorni rimangono sfuggenti a che di lei ha potuto afferrare soltanto una parte. Ma al di là del dialogo tra gli uomini, teso sapientemente tra momenti di incontro e di scontro, il dramma sembra troppo appiattito sul testo, reso in un eloquio continuo e verboso. La scena è un grande dispositivo luminescente davanti al quale gli attori appaiono in leggera controluce, e piuttosto invadente sembra il monitor sul quale l’immagine grafica è didascalica e vagamente kitsch – sarebbe bastato molto meno. Il dramma si è assestato su toni rassicuranti, televisivi: pare mancare di una riflessione più profonda sul senso del lutto e della sua elaborazione, da restituire al pubblico in un codice più contemporaneo. (Tiziana Bonsignore)

Visto al Teatro Vittorio Emanuele, Messina. Crediti: da Halpern & Johnson, di Lionel Goldstein. Con Maurizio Marchetti e Antonio Alveario, con la partecipazione di Tania Luhauskaya, traduzione e adattamento Francesco Calogero, regista collaboratore Laura Giacobbe, scene Mariella Bellantone costumi Cinzia Preitano, luci Renzo Di Chio, visual artist Giovanni Bombaci, foto di scena Giuseppe Contarini, regia Francesco Calogero, produzione Maurizio Puglisi per Nutrimenti Terrestri

Cordelia, febbraio 2024

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