Questa recensione fa parte di Cordelia di dicembre 23
A Roma, dicembre è il mese di RezzaMastrella, con loro si chiude l’anno e lo si inizia al Teatro Vascello. Oltre allo storico Fotofinish – dal 19 al 31 dicembre e che, come detto da Rezza, sarà una delle ultime riproposizioni perché «il fisico non regge più», e un rinnovato Hybris – dal 3 al 14 gennaio, candidato ai Premi Ubu come spettacolo dell’anno 2023 – in questi giorni c’è Amistade, una contaminazione di Flavia Mastrella, Antonio Rezza sfuggita dalle labbra di Dori Ghezzi. Dopo averlo rappresentato in Cina e in Lituania (non esistono frontiere nazionali per il duo) questa sovversione teatro musicale arriva al debutto nazionale e riempie la sala, e pure il marciapiede, di via Carini. Una coppia seduta accanto si interroga sulle origini “mi sembra siano della Ciociaria, ah no di Nettuno, però su Internet dice che lui è nato a Novara”. RezzaMastrella sono di famiglia ma non si sa mai cosa hanno in serbo, per cui quel patto tra palco e platea viene continuamente rinegoziato: inizi con la risata e alla fine puoi sentirti uno «stronzo», isolato, davanti a centinaia di persone. «Cos’è l’orizzonte se non il più grande fratto dell’umanità?» l’habitat visivo e testuale di Fratto X è, ancora dopo anni, la reductio ad absurdum del linguaggio della compagnia che in questa occasione si unisce alla lingua di Fabrizio De André, le cui immagini dei concerti e i ritratti – grazie alla collaborazione con la Fondazione Fabrizio De André – sono proiettati in video mapping sui veli di Mastrella. In voice over ascoltiamo le dichiarazioni dell’autore sulla musica e l’arte attoriale, sull’individualismo fascista e la guerra delle armi, sulle minoranze e maggioranze di pensiero. E il gesto politico di RezzaMastrella, e del corpo e voce di Ivan Bellavista, sta proprio nella capacità di lavorare sull’assenza, di scagliarsi contro la celebrazione sterile e propagandistica del cantautore e riuscire così a smitizzare De André, a toglierlo da quel pulpito borghese sul quale non avrebbe mai voluto stare e a portarlo in mezzo alla gente, senza svilirne la parola ma, anzi, donandola oggi nella sua umiltà più grandiosa. (Lucia Medri)
Visto al Teatro Vascello. Di di Flavia Mastrella e Antonio Rezza, con Antonio Rezza, Ivan Bellavista e con la presenza straordinaria di Fabrizio De Andrè. Una contaminazione di Flavia Mastrella, Antonio Rezza sfuggita dalle labbra di Dori Ghezzi. Foto Andrea Mignogna. Leggi i crediti completi