Questa recensione fa parte di Cordelia di novembre 23
Quello dei ritratti mimetici di Fanny & Alexander è un progetto che ha tratto visibilità grazie al grande successo di Se questo è Levi, vincitore di due Premi Ubu e ancora in vasta distribuzione dal 2018. Ma si può individuare il battesimo nel bizzarro To Be or Not To Be Roger Bernat, quando una conferenza su Amleto era il pretesto per l’inquietante sprofondare nella biografia e nella fisionomia dell’avatar di una persona realmente esistente, distante ma presente. C’è stato Manson, dove il pubblico interroga, post-mortem, il supercriminale, il quale risponde seguendo la traccia delle molte interviste rilasciate in vita. E però, ancora più indietro, c’è tutto il sopraffino lavoro sull’eterodirezione, ormai metodologia immancabile nel lavoro di Luigi De Angelis e Chiara Lagani, che manda nelle orecchie degli/delle interpreti tracce vocali delle voci originali, sperimentando una radicale via altra a metà tra mimesi, possessione e un teatro di figura esistenziale à la Kantor. Non si può prescindere da questa piccola storia (ancora in divenire) se si vuol comprendere che cosa accade in Nina, in prima assoluta a REf 23, in cui la splendida Claron McFadden (agiva anche in The Garden) veste i panni, le movenze e la voce di Miss Nina Simone, profeta della protest song statunitense e sacerdotessa della lotta di classe degli afroamericani. In un “concerto impossibile” tra inglese e italiano, parlato e cantato, Nina apostrofa il pubblico da una sorta di Aldilà. La «creazione musicale» è firmata da Damiano Meacci che realizza, con una sorprendente spazializzazione, un paesaggio sonoro ellittico: la sezione ritmica è quasi esclusa e la voce insegue un grumo di frequenze che va su e giù di volume, eseguendo, diretta in cuffia, un vero e proprio esperimento negromantico. È possibile rivedere in scena personaggi che non ci sono più? Sì, se quei personaggi hanno lasciato sufficienti documenti del proprio passaggio sulla Terra. E se Fanny & Alexander vede in loro un possibile lascito della storia di tutte e tutti noi. (Sergio Lo Gatto)
Visto alla Pelanda, Romaeuropa Festival. Performer Claron McFadden Ideazione, regia e luci Luigi De Angelis Drammaturgia e costumi Chiara LaganiCreazione musicale Claron McFadden, Damiano MeacciMusica elettronica e sound design Damiano MeacciFotografia Enrico Fedrigoli Coaching Andrea Argentieri
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