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RICCARDO III (regia di Luca Ariano)

Questa recensione fa parte di Cordelia di ottobre 23

Foto Manuela Giusto

Un’impresa d’altri tempi questa di Luca Ariano che ha prodotto e diretto un Riccardo III in scena per due settimane. Lo spettacolo non è stato allestito in un teatro ma negli spazi di una ex cartiera, Citylab 971, edificio riqualificato nel 2019 e situato al civico 971 di via Salaria, a una decina di chilometri dal centro della città. Nonostante la lontananza il Riccardo III, che vede Pietro Faiella nel ruolo del titolo (oltre che ideatore del progetto insieme ad Ariano), tornerà tra novembre e dicembre con altre due serie di repliche. Ariano ha costruito un vero e proprio teatrino di 60 posti: lo spazio scenico è una scatola sopraelevata e vicinissima al pubblico, qui tutto è bianco. Nel chiarore abbacinante di uno spazio asettico e senza oggetti si muovono i personaggi shakespeariani (indossano i costumi di Elisa Leclè che strizzano l’occhio a immaginari conosciuti come Star Wars). La scena è un cubo le cui pareti si aprono e si chiudono modulando spazi e creando diversi livelli di profondità, fino agli ultimi momenti, in cui lo spazio si contrae quasi schiacciando il protagonista. Il regista nelle note evidenzia come questo luogo sia in perenne movimento, al pari della mente di Riccardo. Ed è suggestivo lo sguardo di Faiella, soprattutto nella primissima scena, negli occhi un maligno ironico alla Carmelo Bene. Il cambio decisivo, e di grande maestria, l’attore lo attua dopo aver preso la corona, qui la cattiveria diviene perdita di controllo, la paura attanaglia il nuovo Re che ormai si sente braccato. Intanto nel bianco della scena porte o pareti si tingono di colori saturati e le musiche sottolineano il precipitare della vicenda mutando il candore sonoro delle melodie classiche in un rock sempre più duro per tornare ad ammorbidirsi con My Way nel finale. Oltre a quello del protagonista da evidenziare il lavoro di Liliana Massari nelle vesti della Duchessa e di Roberto Baldassarri nei panni multipli di Hasting, Calrence e Sindaco. Ciò che manca ancora è una precisione maggiore e una profondità generale nella recitazione che sia al livello dello studio sullo spazio scenico. (Andrea Pocosgnich)

Visto a CityLab971 Credit: di W. Shakespeare Progetto di Luca Ariano e Pietro Faiella Regia di Luca Ariano Adattamento e aiuto regia Natalia Magni- Scenografia Alessandra Solimene- Costumi Elisa Leclè- Luci Max Comincini- Assistente alla regia Tessa Perrone- Responsabile di Produzione Romina Delmonte Produzione Officina Teatrale di Massimo Venturiello Personaggi e interpreti: Con: Riccardo III Pietro Faiella, Clarence/Hastings/Sindaco, Roberto Baldassarri, Elisabetta Gilda Deianira Ciao, Margherita/CittadinaIII Romina Delmonte, Catesby/Sicario I/Cittadino I Luca Di Capua, Anna/Cittadina II Lucia Fiocco, Rivers/Stanley Mirko Lorusso, Duchessa Liliana Massari, Buckingham/Sicario II Alessandro Moser

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Andrea Pocosgnich
Andrea Pocosgnichhttp://www.poxmediacult.com
Andrea Pocosgnich è laureato in Storia del Teatro presso l’Università Tor Vergata di Roma con una tesi su Tadeusz Kantor. Ha frequentato il master dell’Accademia Silvio D’Amico dedicato alla critica giornalistica. Nel 2009 fonda Teatro e Critica, punto di riferimento nazionale per l’informazione e la critica teatrale, di cui attualmente è il direttore e uno degli animatori. Come critico teatrale e redattore culturale ha collaborato anche con Quaderni del Teatro di Roma, Doppiozero, Metromorfosi, To be, Hystrio, Il Garantista. Da alcuni anni insieme agli altri componenti della redazione di Teatro e Critica organizza una serie di attività formative rivolte al pubblico del teatro: workshop di visione, incontri, lezioni all’interno di festival, scuole, accademie, università e stagioni teatrali.   È docente di storia del teatro, drammaturgia, educazione alla visione e critica presso accademie e scuole.

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