“Opere e voci dalle Torri Gemelle alla pandemia”, con questo sottotitolo Rodolfo Sacchettini mette in evidenza la temporalità che perimetra questo volume. Edito nel 2023 da Anthology Digital Publishing si apre con una corposa e importante introduzione che in realtà è il cuore teorico e storico dell’analisi. L’autore parte da un’immagine di Vacancy Room, spettacolo di Motus del 2001 con il quale comincia a intrecciare una riflessione sull’ingresso della realtà feroce nella scena del teatro e del mondo: Genova 2001 e l’attacco alle Twin Towers, tutto nel giro di pochi mesi. Incrocia i fatti con maestria Sacchettini, accostando questioni che potrebbero apparire lontane ma che in realtà appartengono a un tessuto comune, l’entrata in coma di De Berardinis chiude forse un’epoca mentre comincia ad emergere un altro panorama, che viene definito come un “periodo di estrema vitalità per il teatro contemporaneo”. Qui l’autore traccia le linee di congiunzione tra le compagnie giovani e le realtà che arrivavano alla piena maturazione, come i soggetti della mitica Romagna Felix. Nel racconto non vengono messi in fila solo i nomi dei protagonisti, è anche il contesto ad essere definito, quello relativo ai teatri istituzionali, l’esplosione dei festival, la centralità del Premio Scenario. Rodolfo Sacchettini è un critico (oltre ad essere uno studioso), ecco allora che lo scheletro vero e proprio del libro si definisce attraverso una carrellata degli spettacoli che hanno segnato la visione dell’autore in questi anni. Sono analisi talvolta nate dall’aggiornamento di recensioni e articoli: Motus, Virgilio Sieni, Kinkaleri, Societas, Civica, Deflorian/Tagliarini, Compagnia della Fortezza, per citarne solo alcuni. Il volume si chiude con una serie di conversazioni con artiste e artisti, qui con qualche fuoristrada dai territori della ricerca, come la presenza di Milena Vukotic o maestri di altre generazioni come Giuliano Scabia.