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DA QUI IN POI CI SONO I LEONI (di Paola DI Mitri)

Questa recensione fa parte di Cordelia di ottobre 23

Cinquanta giorni e seimila chilometri dal sud al nord Italia: un attraversamento geografico e generazionale sulle tracce dell’impatto dell’uomo sull’ambiente. Da qui in poi ci sono i leoni è la videoinstallazione documentaria di Paola Di Mitri presentata a Romaeuropa festival: un percorso (documentato da Davide Crudetti) di osservazione del presente, di raccolta di materiali d’archivio e di visione sul futuro. Il visitatore è accolto dalle immagini dell’oggi, dapprima panoramiche, poi sempre più contaminate dallo sfruttamento umano, su grandi schermi corrispondenti alle quattro regioni coinvolte (Puglia, Sardegna, Liguria/Toscana e Piemonte). In un angolo della sala è ricostruito un salotto anni ’60 dove una tv a tubo catodico riproduce filmati privati e d’archivio, testimonianze di quel benessere, quella spensieratezza con la quale oggi facciamo i conti meno di quanto faremo domani. L’ultima parte dell’installazione – che non propone un percorso fisso, ma permette di spostarsi liberamente nello spazio e quindi nel tempo – è la più narrativa: ci si posiziona dando le spalle alle immagini del presente per ascoltare in cuffia i racconti dei cittadini che Di Mitri ha raccolto lungo il percorso. L’incontro con le comunità locali, gruppi eterogenei per età – dai bambini di Taranto vecchia agli adulti piemontesi – è un toccante «esercizio di immaginazione collettivo». Dai luoghi dove l’impatto antropico è più allarmante (la Taranto dell’Ilva, il Sulcis, la Val di Susa), la prospettiva sul futuro è deviata da un presente già fortemente compromesso. Ne nascono scenari inquieti, storie distopiche, messaggi dal futuro: la voce, accompagnata da occhi intensi, testimonia un domani che si fatica a immaginare roseo. Ma anche, a volte, barlumi di speranza, visioni di luce. «Chi non crede nel futuro non ne avrà uno», ammonisce una bambina. Il futuro assomiglia sempre di più ai leoni degli antichi cartografi, ma se esercitiamo lo sguardo sul presente e consegniamo le parole giuste al domani, potremmo ancora sperare di addomesticarli. (Sabrina Fasanella)

Visto al Mattatoio | Romaeuropa Festival. Video installazione documentaria di Paola Di Mitri con la creazione cinematografica di Davide Crudetti. Allestimento dello spazio espositivo Rosita Vallefuoco. Field recordings e spazio sonoro Gaspare Sammartano. Suono Jacopo Ruben Dell’Abate. Fotografia Matteo Calore, Davide Crudetti. Assistente di creazione Francesco Meloni. Collaborazione artistica Lorenzo Letizia. Produzione Cranpi con il contributo di MiC – Ministero della Cultura e di Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “ART~WAVES. Per la creatività, dall’idea alla scena”.

Recensioni su Cordelia, ottobre 2023

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