Questa recensione fa parte di Cordelia
Un tempo, nelle grandi città, c’erano le periferie, zone lontane dal centro che vivevano con esso uno strano rapporto di rispetto e dispetto, perché ognuna aveva un centro tutto suo – la piazza con la chiesa, con il bar, l’edicola – in cui avvertire la propria identità, la propria appartenenza di comunità. Ma poi, con l’avvento delle Aree Metropolitane imposte da una metamorfosi ministeriale, tutto è cambiato: le periferie inglobate nella città hanno perso un centro; e così gli abitanti hanno perso il proprio riferimento per riconoscersi. A questa figura guarda Carlo Massari che porta a Perito – piccolo paese in cui Cilentart Fest realizza forse il suo maggiore sforzo di creazione di nuovi pubblici – A peso morto, coreografia che non è unicamente danza, ma che si carica di una manifesta rappresentazione dell’uomo contemporaneo. Primo passo di un trittico che comprende Lei e L’Altro, questo Lui incarna tutto il caos dispersivo che ha raggirato l’uomo periferico; il corpo di Massari, pur giovane, tradito da un segno anagrafico solo identitario si mostra sulla scena in maschera da anziano, gravita verso il basso (appunto, a peso morto) come un residuo, ciò che di troppo cade e va eliminato. Si invecchia presto, sembra dire, in questa periferia senza speranza. La danza muove inizialmente ritmi vorticosi e leggeri di balera, ma pian piano un rumore sempre più invadente ne copre la melodia e schiaccia a terra il corpo che, nel tentativo di rialzarsi, solo rimane appeso a quelle gambe traballanti, finché non perde addirittura l’indumento che le copre, ultimo atto esibito della dignità. La musica non c’è più, sommersa, sovrastata dal rumore; l’umano è dunque disorientato e cerca di trasformarsi come un serpente cambia la muta, ma ormai il centro è dislocato e con esso si spostano i confini del corpo in un altrove che lo depersonalizza, come vivesse una sorta di emigrazione al contrario, una “demigrazione” continua in cui non è l’essere umano a spostarsi, raggiungere un altro luogo, ma è il luogo stesso che si trasforma e migra attorno. (Simone Nebbia)
Visto a Perito (SA), Cilentart Fest. Credits: Creazione originale ed interpretazione Carlo Massari; Maschere Lee Ellis; Produzione C&C; In co-produzione con Margine Operativo
Recensioni su Cordelia, agosto 2023