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THE PRIVILEGED (di Jamal Harewood)

Questa recensione fa parte di Cordelia, giugno 2023

Foto Carlo Valtellina

Jamal Harewood, a performance artist that makes theatre from the perspective of a black man. È lui stesso a presentarsi così in questo video sulle cinque lezioni che ha imparato dalla sua performance The Privileged, “from my Polar Bear Teacher, Cuddles”. Cuddles – Coccolino – è l’orso polare incarnato dal performer inglese con un costume da peluche gigante e che il pubblico trova addormentato al centro della scena costruita da un rettangolo di sedie sulle quali sedersi. Ben presto si scopre che l’unica possibilità di azione drammaturgica – svegliare l’orso – è imposta proprio al pubblico; aprendo una decina di buste numerate, disposte su alcune delle sedie, gli spettatori sono chiamati a confrontarsi con la provocazione del perfomer che spinge all’estremo il patto di finzione tra artista e spettatore, fino ad annientarlo. Con un dispositivo costruito apposta per guidare nell’incontro con l’orso polare, Harewood indaga gli effetti di razzializzazione, razzismo e identità nella comunità. Il risultato è un esperimento collettivo che scava nel singolo e allo stesso tempo mette in dubbio le regole del gruppo. Ogni replica è diversa dall’altra, perché ogni nuovo pubblico costituisce una nuova comunità, con le sue regole da impostare. Esperimento, processo, costruzione di uno spazio e di un ambiente nel quale chiedersi: fin dove posso, fin dove possiamo? La provocazione di Harewood è talmente potente e ben incarnata che nell’invito alla finzione ci ritroviamo ancora più reali e nudi. Un’esperienza talmente intensa che ha poi bisogno di un momento di rielaborazione collettiva; l’artista lascia uno spazio al pubblico, un luogo altro da quello della performance, senza nessun conduttore, dove poter condividere riflessioni, sfogarsi, giustificarsi o anche solo ascoltare. The Privileged termina così, senza fine e senza applausi. Ognuno di noi è abbandonato a fare i conti con se stesso. The Priviliged wouldn’t exist without you. (Luca Lòtano e Valeria TacchiRedazione Multi.lingue ad Up To You 2023)

Visto a UP TO YOU Spettacolo dal vivo Festival 2023 – Qui e Ora Residenza Teatrale, progetto Praticare Alleanze in collaborazione con Festival Orlando, Daste, Bergamo. Crediti: di e con Jamal Harewood

A questo link (www.lerem.eu) puoi leggere l’intervista che la REdazione Multi.lingue/Come Together del Festival UpToYou ha fatto a Jamal Harewood dopo aver preso parte alla performance.

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Luca Lòtano
Luca Lòtano
Luca Lòtano è giornalista pubblicista e laureato in giurisprudenza con tesi sul giornalismo e sul diritto d’autore nel digitale. Si avvicina al teatro come attore e autore, concedendosi poi la costruzione di uno sguardo critico sulla scena contemporanea. Insegnante di italiano per stranieri (Università per Stranieri di Siena e di Perugia), lavora come docente di italiano L2 in centri di accoglienza per richiedenti asilo politico, all'interno dei quali sviluppa il progetto di sguardo critico e cittadinanza Spettatori Migranti/Attori Sociali; è impegnato in progetti di formazione e creazione scenica per migranti. Dal 2015 fa parte del progetto Radio Ghetto e sempre dal 2015 è redattore presso la testata online Teatro e Critica.

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