Il festival multidisciplinare dedicato alle arti performative contemporanee, curato dal gruppo Margine Operativo con la direzione artistica di Alessandra Ferraro e Pako Graziani, si interroga sulle urgenti tematiche ambientali immaginando interazioni non lineari tra le arti performative e la natura urbana. Contenuto creato in media partnership.
Una novità subito consolidata: l’apertura dello scorso anno al parco cittadino di Torre del Fiscale che aggiungeva un ulteriore luogo di relazione al festival, in questa edizione diventa parte integrante del programma di Attraversamenti Multipli 2023, danza_teatro_musica_site specific_nella natura urbana, ideato e curato dal gruppo Margine Operativo con la direzione artistica di Alessandra Ferraro e Pako Graziani, sostenuto dal Ministero della Cultura e promosso da Roma Capitale nell’ambito dell’Estate Romana 2023-2024. Dopo un’anteprima il 23 e 24 giugno nel centro storico di Toffia, borgo in provincia di Rieti, il ventennale festival romano, che da tempo aveva il suo centro nel quartiere del Quadraro, tra il palazzone “a boomerang” degli architetti Muratori e De Renzi a Largo Spartaco, si insedierà quest’anno, e per tutta la sua durata dal 29 giugno al 8 luglio, nel Parco Regionale dell’Appia Antica.
Affinché l’offerta artistico culturale possa far parte dell’ecosistema che abitiamo, il festival persegue l’obiettivo di «sperimentare il dialogo / interazione tra le arti performative contemporanee e la natura urbana con l’obiettivo di valorizzare gli spazi verdi metropolitani e di rafforzare la loro funzione sociale e culturale e di promuovere la cultura della sostenibilità». Fragile è appunto il claim scelto a ricordare non la debolezza ma la cura necessaria rivolta a ciò che va tutelato e sostenuto, in questo tempo e in quelli successivi, ribadendo non l’estemporaneità effimera dell’evento culturale ma la sua consuetudine e permanenza. Istituendo un parallelo tra la fragilità del pianeta terra e la fragilità del sistema culturale, emerge la tematica strutturale di una «precarietà senza fine. Siamo tutt* esseri fragili e interconnessi attraverso relazioni non lineari». Tra emergenza e bellezza quindi, si struttura un programma che coinvolgerà 21 compagnie di artisti, di cui 5 internazionali presentando 32 performance e spettacoli site specific di cui 6 in prima nazionale e 4 formati performativi creati in esclusiva per il festival. Anche il gruppo Margine Operativo presenterà due lavori: in prima nazionale Certo io resisterò ispirato a Lettere dal carcere di Antonio Gramsci che prosegue la ricerca della compagnia intorno a dei dispositivi performativi sempre in bilico tra azione e testo e, in collaborazione con la compagnia Chiasma, la performance site specific Un’altra Medea che intreccia e ibrida il teatro con la danza. L’interazione tra specie umana, vegetale e animale che si svilupperà nel parco vuole infatti ribadire una natura mutaforme e simbiontica con l’ambiente, per questo leggiamo nella curatela la volontà di sviluppare ogni giornata «intrecciando in modo asimmetrico e non lineare tre traiettorie / linee di fuga» offrendo una prospettiva non determinata ma determinante il contesto.
La 1a traiettoria è relativa alle tematiche della multi/crossdisciplinarietà e ai formati multiformi coinvolgendo artisti e compagnie che «espandono i confini delle performing arts ibridando /connettendo diversi linguaggi» alcune dei e delle quali presenteranno lavori site-specific come lacasadargilla con la sua variazione di Città sola, oppure il Collettivo FLxER e la visual designer LIZ con Natural landscape/s, una serie di performance visuali multidimensionali che trasformeranno le arcate degli acquedotti del Parco di Torre del Fiscale in schermi dinamici. Ma anche la compagnia Zappalà Danza nel suo Performative Speech: Studio sul Fauno una performance creata per dialogare con spazi non teatrali e che intreccia lo speech di Roberto Zappalà, con le sue coreografie danzate da Filippo Domini; o la compagnia spagnola di break dance e danza contemporanea Iron Skulls Co che presenterà in prima nazionale la performance Nunca bailaré solo. Sempre in prima nazionale, un ospite consueto del festival, Carlo Massari / C&C company propone Bastardi una performance «semplicemente politically incorrect: quello che non vorremmo mai vedere, sentire, ma c’è».
La 2a traiettoria invece, si concentra sulle azioni artistiche con formati particolari e site specific
in interazione con la natura urbana e saranno protagonisti il collettivo DOM di Valerio Sirna, Leonardo Delogu e Arianna Lodeserto che, in collaborazione con l’artista visiva turca Ozge Sahin, proporranno l’esplorazione performativa Non è la fine; il coreografo e performer Salvo Lombardo / Chiasma sarà in una nuova tappa del progetto performativo Breathing Room che in questa occasione interagisce con il danzatore Nicola Galli. E poi la compagnia Unterwasser con Boxes, quella francese CIE MF | Maxime & Francesco con Re-garde rivisitata in chiave green: Car Practice di Mauro Astolfi che creerà in esclusiva per il festival un site-specific che, con la cifra stilistica della compagnia Spellbound Contemporary Ballet, sceglie come spazio di azione l’interno di una macchina con il pubblico che può seguire in modo differenziato e inconsueto la performance. Dedicato al mondo animale, sarà poi Little Garden di e con Fabrizio Solinas che intreccia il circo contemporaneo con la danza e la giocoleria.
A far parte della 3a traiettoria dedicata alle creatività emergenti in dialogo con i paesaggi e in azione sulle linee di confine tra diversi linguaggi artistici, saranno Arnau Pérez – scelto tra gli artisti selezionati per il 2023 dalla rete spagnola A Cielo Abierto – che in prima nazionale presenterà Single; il coreografo Adriano Bolognino con la performance Come neve – selezionata tra i vincitori di Danza Urbana XL 2023; la compagnia Fossick Project formata dall’illustratrice Cecilia Valagussa e dalla cantante/compositrice Marta del Grandi saranno nello spettacolo-concerto Fire Charmers che rivisita in forma contemporanea il teatro delle ombre intrecciandolo con il video live e con la musica dal vivo, e l’artista anglo/italiano Beercock nel suo Human Rites, una performance musicale fra corporeo e elettronica dove la voce è la protagonista assoluta di una dimensione tra arcaico e digitale, un rito umano da condividere con il pubblico.
Il cartellone degli eventi vuole dunque «includere e accogliere le pluralità, per essere capaci di delineare un pianeta sostenibile e vivibile per tutt*: animali, piante, esseri umani, culture, arti» e a sostegno di questo afflato etico, e anche programmatico, non mancherà la consolidata sezione dedicata ai workshop con il Laboratorio di Visione Interculturale Redazione Meticcia a cura di Luca Lotano /RE.M che curerà il BLOG multimediale del festival, una redazione costituita da spettatori “critici” di diverse provenienze geografiche. Linguaggio MoDem del coreografo e danzatore Roberto Zappalà tenuto da Filippo Domini (danzatore della Compagnia Zappalà Danza) e Farsi Corpo, laboratorio di Danza e Teatro fisico nei paesaggi naturali a cura di Carlo Massari / C&C Company che si concluderà in una performance collettiva presentata il 30 giugno. Sempre in questa data si prevede un focus sull’opera del drammaturgo Franco Scaldati e il suo rapporto con il “corpo della città” attraverso un format multiforme co-realizzato da Attraversamenti Multipli, il Teatro Biblioteca Quarticciolo e Cranpi che prevede: la presentazione del progetto editoriale Franco Scaldati – Teatro (Marsilio Editori ) curato da Valentina Valentini e Viviana Raciti, e un reading performativo Notturno Scaldati che vede in azione Melino Imparato attore storico della compagnia Scaldati, Daria Deflorian, Gioia Salvatori, Stefano Scialanga e Emanuela Villagrossi.
Redazione