“KURIOS – Cabinet of Curiosities” è il nuovo spettacolo del Cirque du Soleil Entertainment Group che, dopo lo stop dato dalla pandemia, arriva in Italia presentato dai partner Show Bees e Vivo Concerti. Lo show ha debuttato a Roma per poi fare tappa a Milano
Quando durante la pandemia, il Cirque du Soleil annunciò la bancarotta a causa dello stop mondiale delle attività, soprattutto quelle spettacolari, ricordo con tenerezza che, nonostante gli innumerevoli, e ben più gravi, problemi dovuti a quel frangente, pensai proprio, con una certa dose di infantilismo che se anche il circo non fosse riuscito a sopravvivere, il meraviglioso stupore per antonomasia, allora davvero sarebbe inziata un’era all’insegna della fine dei sogni. Fortunatamente non è stato così e, pessimismo da isolamento a parte, ciò che sembrava irreversibile, è tornato ad essere. A marzo 2020, la compagnia annunciò la cancellazione di 44 produzioni in tutto il mondo, un tracollo salvato nell’estate dal fondo Catalyst Capital Group tramite un’iniezione stimata tra i 300 e i 375 milioni di dollari che ha tagliato i debiti, aiutato i dipendenti e si è fatta carico di alcuni degli oneri della società, fra i quali il rimborso dei biglietti per gli spettacoli cancellati, basti ricordare un caso finito addirittura al vaglio del giudice di pace di Bari. Anche perché, se consideriamo l’acquisto dei biglietti per una famiglia, nel caso della tournée 2020 poi annullata dello spettacolo Totem, si parla di una cifra totale di ben € 371,74.
E quindi, con il claim legittimo «l’attesa è finita», il Cirque du Soleil Entertainment Group è tornato quest’anno in Italia con KURIOS – Cabinet of Curiosities presentato dai partner italiani Show Bees e Vivo Concerti. Oltre 130.000 i biglietti venduti, secondo il comunicato diffuso dopo la prima a Roma del 21 marzo, che sicuramente cresceranno considerata la lunga tenitura capitolina fino al 29 aprile, e poi quella di Milano dal 10 maggio al 25 giugno. Fatto è che se vi capita in questi giorni di passare intorno alle 20 sulla tangenziale est, noterete le auto incolonnate verso l’uscita Tor di Quinto, dove è appunto montato l’enorme Big Top, alto 18 metri, dal diametro di 51 metri e sostenuto da 4 piloni, ciascuno di 25 metri, che può ospitare fino a 2600 persone a sera. Caso vuole che proprio in quell’area sorgeva uno dei più grandi Drive in per tamponi Covid-19.
KURIOS – Cabinet of Curiosities è la 35ª produzione del Cirque du Soleil dal 1984, il cui cast è composto da 49 artisti provenienti da 17 paesi diversi, alcuni dei quali sono in tournée con la compagnia da oltre 15 anni. La gente all’ingresso è tanta, c’è addirittura un photocall per farsi i selfie, file di bagni chimici, stand per l’acquisto del merchandising, e circa quattro bar corrispondenti ai vari settori. In questo caso, il costo dei biglietti varia da un minimo di 29 euro fino a un massimo di 100 euro. Diremmo l’ovvio ma lo spettacolo merita la spesa di un simile costo, che non consideriamo certo totalmente accessibile per una famiglia ma inevitabile, e spiegheremo il perché analizzando in appendice i numeri dello show e il suo effort. Andando oltre la grande macchina organizzativa che ci catapulta in una dimensione totalmente diversa e estranea al minimalismo discreto di quella teatrale, e più paragonabile a quella dei concerti o addirittura dello stadio, con enormi code, clamore, confusione, bibite, pop corn e telefoni accesi tutto il tempo a riprendere, fotografare, instagrammare e condividere ogni momento, trucco, numero, volo e salto; ammettiamo che avremmo bisogno di esperienze spettacolari simili almeno una volta a settimana, e non per tornare bambini – anzi tra il pubblico, alla prima, non ce ne erano di molti – ma proprio per poter credere da adulti allo straordinario, a ciò che l’uomo rende possibile contravvenendo pure alle leggi della fisica, e per potere avere la possibilità, dopo ore di lavoro davanti al computer, di guardare corpi che volano a due metri dalla tua testa.
Con l’intento di celebrare la curiosità del reale al di là delle apparenze, Michel Laprise scrive e dirige ciò che accade in questa wunderkammer del Cercatore, un laboratorio che potrebbe far riferimento a quelli della Rivoluzione Industriale in cui dominano rispettivamente sul lato destro e sinistro della scena due camere, simili ai marchingegni di Nikola Tesla, una del suono e l’altra dell’elettricità, collegate tra loro attraverso un arco centrale che domina la scena, anch’esso sensore di onde, che nasconde l’orchestra – diretta da Raphaël Beau e composta da sei musicisti che si esibiscono dal vivo – e che sovrasta l’apertura del tunnel dal quale entrano ed escono gli artisti e i prodigiosi macchinari. Nel primo atto chiamato Caos Synchro 1900 – che allo scoccare delle 11.11 segna l’inizio dello show che finirà alle 11:12, perché appunto «la realtà è relativa» – dal corpo macchina steampunk del Sign. Microcosmos allungato per 19 metri come fosse appunto una locomotiva, esce un gruppo colorato, vivo, indisciplinato di creature strambe provenienti dal future past, retrofuturo del XIX secolo: è la follia giocosa, stravisionaria di artisti, acrobati, giocolieri, percussionisti e ballerini che si presentano al pubblico in una festa di acrobazie, percussioni e coreografie. È una libertà magnetica in visibilio quella che trasmette l’ensemble e a questa confusione segue poi la suddivisione in successivi atti, in successive curiosità diremmo, che escono dalla stanza del Cercatore, ciascuno dei quali è presentato su una struttura indipendente – un modulo o una costruzione – integrati nella scenografia creata da Stéphane Roy.
Carillon duo è una magia volante su trapezio tra un uomo forzuto e una donna di porcellana, poi c’è la bicicletta aerea pedalata sfidando la gravità senza rete da un’acrobata tenendosi solo con un piede e un braccio. Segue l’ironia del circo invisibile, il classico del contorsionismo in cui quattro creature degli abissi si avvicendano sopra una grande mano meccanica – azionata da due artisti tramite un pedale e un meccanismo ad ingranaggi – interamente in fibra di vetro, un automa composto da varie parti che sembrano legno, metallo, marmo e ferro. Nell’illusione del mondo capovolto, l’atto di bilanciamento della sedia crea una struttura ingegneristica per cui una cena tra amici si costruisce specularmente dal soffitto, e a testa in giù! Incredibile e funanbolico l’esercizio di Rola Bola in cui l’aviatore oscilla come un pendolo su una struttura instabile fatta di cilindri e assi posti gli uni sugli altri; oppure il favoloso mondo acquatico ricreato da Acro-rete, performance street-style mixata con le tecniche pure del trampolino per la quale gli acrobati, come creature sottomarine, piroettano su una rete metallica a ricordare un vasto oceano. Come dimenticare il numero delle cinghie aeree in cui i “gemelli siamesi”, spezzata la coppia, si librano ad altezze impressionanti e incrociandosi eseguono figure sincronizzate che richiedono un tempismo, un ascolto, un dosaggio della forza impeccabili. E poi l’atto comico, il numero virtuosistico dello yo-yo, il film proiettato su di una mongolfiera fatto dal teatro di mani, e per finire il climax delle acrobazie e piramidi umane che uniscono tre, quattro persone sulle spalle dando vita a evoluzioni e volteggi a tre livelli di incroci.
Come riportato nelle note di regia, il costumista Philippe Guillotel e Eleni Uranis, make up designer, hanno esplorato forme insolite che hanno affinità con i costumi Bauhaus o con Ubu re di Alfred Jarry, basti pensare ai personaggi di Kurios Winch e Kurios Plunger, bizzarri aiutanti del Cercatore simili ad insetti, “rattoppati” alla bell’e meglio con materiali metallici e pelle. Strabilianti, non si smetterebbe di osservarli, il costume e il trucco di Nico l’Uomo Fisarmonica che può essere piccolo piccolo oppure altissimo grazie ai suoi pantaloni piegati come un origami, e fatti di un materiale normalmente utilizzato nella fodera delle scarpe e ispirato alle prime camere oscure usate in fotografia. E anche quello di Klara il telegrafo dell’invisibile, che ha una gonna-antenna fatta di anelli, tipo hula-hoop e ispirata a Metropolis di Fritz Lang. Un Umanesimo della tecnica è l’immaginario restituito, non solo progresso, non solo macchine ma anche uomini e donne, capaci di costruire architetture fisiche sbalorditive, a dare all’immaginazione forme incantevoli; creature fantastiche e ibride dalle forme oversize, cyborg, robot, e animali meccanici un po’ punk, a indicare la bellezza dell’indefinizione plurale che capovolge i paradigmi e rincuora. Da standing ovation.
Lucia Medri
Tournée date calendario
A Roma fino al 27 aprile
Milano 11 maggio – 25 giugno 2023
Tutti i numeri dello show KURIOS – Cabinets of Curiosities, elencati dalla compagnia.
Complessivamente:
- 122 membri del tour da 27 paesi
- 50 artisti su KURIOS di 17 nazionalità diverse
- Circa il 60% degli artisti ha già lavorato con il Cirque du Soleil in precedenza
- Tra i membri della tournée ci sono sia quelli nuovi sia quelli che hanno lavorato per oltre 20 anni con il Cirque
- KURIOS si esibisce con 6-10 spettacoli a settimana
- In ogni città, lavoriamo con 150 cirquadors (personale locale) per completare l’esperienza della nostra forza lavoro
KURIOS
- KURIOS ha realizzato oltre 2000 spettacoli fino ad oggi. Nel tour ci sono cinque dipartimenti suddivisi in tre reparti: Gestione della compagnia, Servizi al pubblico (prima fila), Servizi turistici, Tecnico (spettacolo e sito) artistico (Artisti e personale artistico)
La cucina:
- La cucina è dove tutti si incontrano per parlare di cose diverse dal lavoro o anche per guardare i play off di hockey, la Coppa del Mondo FIFA o le Olimpiadi.
- Quantità di pasti serviti: 300 – 400 pasti al giorno (compresi i cirquadors)
Palcoscenico
- Il palco è uno dei più bassi di tutti gli spettacoli del Cirque du soleil. È alto 61 cm. Questa decisione è stata presa dal regista Michel Laprise per consentire agli artisti di avere una maggiore vicinanza con il pubblico.
- Il palco è composto da 160 pannelli indipendenti.
- Il palcoscenico presenta 640 piccoli fori, utilizzati per il montaggio e lo smontaggio.
- Per ottenere una finitura 3D è stata utilizzata una nuova tecnica. Il silicone è stato versato su una tavola di legno di 100 anni. Successivamente il silicone è diventato uno stampo nel quale abbiamo colato la vernice, infine la vernice è stata rimossa dallo stampo e applicata al palco. Per conferire al legno la sua ricca finitura sono state applicate 26 passate di pittura e di vernice trasparente. Il risultato è molto convincente, ma il lavoro richiesto è enorme!
Oggetti di scena
- KURIOS è lo spettacolo del Cirque du Soleil con il maggior numero di oggetti di scena, 426 per la precisione
- La mano gigante è composta da un guscio in fibra di vetro ed è azionata da due persone tramite un meccanismo di pedali e ingranaggi
- La mano meccanica pesa 340 kg
- La mongolfiera è realizzata con uno schermo per proiezione di 4,3 metri di diametro.
Costumi/ Make Up
- Oltre 120 look di costumi diversi nel guardaroba – Oltre 8000 oggetti di costume (compresi accessori, scarpe, parrucche)
- Tutti gli artisti sono responsabili del proprio trucco a ogni spettacolo. Possono impiegarci dai 40 ai 120 minuti.
- Tutti i vestiti che toccano la pelle vengono lavati ogni sera. Ci vogliono 2 persone, 2 ore e 6 giorni alla settimana per un totale di 24 ore di lavanderia alla settimana.
- L’80% del tessuto è fatto su misura. I tessuti sono solitamente bianchi e vengono tinti a mano e stampati su colori personalizzati nel laboratorio di costumi di Montreal.
- Per poter realizzare il costume dell’uomo fisarmonica, il costumista ha dovuto trascorrere un’intera settimana di lavoro all’interno del costume.
- Il team di attrezzisti ha impiegato 250 ore per costruire la pancia rotonda di Mr Microcosmos, che pesa 9 kg.
- Il treno che si estende dal suo costume è di oltre 19 metri
Località
- Sono necessari 6 giorni per l’allestimento completo e 2 giorni per lo smontaggio. Tutto ciò comprende l’installazione del Big Top, gli ingressi, le tende artistiche, il botteghino, gli uffici amministrativi, la cucina e la zona pranzo per il cast e la troupe.
- 85 camion trasportano quasi 2.000 tonnellate di attrezzature per KURIOS.
- Il Big Top è alto 18 metri, ha un diametro di 51 metri ed è sostenuto da 4 piloni, ciascuno 25 metri.
- Contiene 2.600 posti a sedere e serve una squadra di oltre 50 persone per essere sollevato.
- Le bandiere situate all’ingresso del Big Top rappresentano le 24 nazionalità del cast e della troupe.
- Per tenere le tende al loro posto sono serviti oltre 1200 pali scavati in un metro e mezzo di terreno.
Prima fila
In un anno, uno spettacolo sotto al grande chapiteau vende circa:
- 122.400 popcorn
- 90.000 bibite
- 93.600 bottiglie d’acqua riutilizzabili
- 53.000 programmi di sala