Questa recensione fa parte di Cordelia, marzo 2023
Dioniso è donna – scelta non inusuale, si guardi anche alla versione di Carlus Padrissa andata in scena un paio di anni fa a Siracusa – e si presenta su un gradino, unico elemento scenico al centro dello spazio, riccioli quasi biondi, leggins neri e soprabito lungo, quotidiano insomma, umano. L’allestimento visto al Teatro Arcobaleno di Roma è visivamente povero ma funzionale alla messa in evidenza del testo. La drammaturgia di Giuseppe Argirò fa a meno dei lunghi cori per agevolare l’azione e avere così uno spettacolo compatto della durata di poco più di un’ora; la regia, dello stesso Argirò, si concede solo il vezzo visibile di alcuni momenti di fumo e luci colorate, come nel primo monologo di Dioniso che ha funzione di prologo. Giacche lunghe, a quattro bottoni, che ricordano certi ambienti anni cinquanta e una musica elettronica a la Goblin sottolineano un immaginario lontano dalla Grecia antica; siamo in una sorta di Novecento fantastico, ma il minimalismo generale contrasta con l’enfasi delle sottolineature musicali. Netto e preciso però il lavoro sul testo, anche da parte degli interpreti, di tanto in tanto il Dioniso di Micol Pambieri si fa trascinare dal tono suadente e rischia di divenire enfatico. Puntuale, ricca e stentorea la vocalità del Penteo recitato da Maurizi Palladino, Cadmo (Giuseppe Argirò) e Tiresia (Luigi Mezzanotte) hanno buon gioco nel grottesco, Melania Fiore è una corifea efficace, commovente il messaggero di Silvia Siravo nel finale – in grado di assolvere proprio al ruolo tragico di colui che porta il racconto crudo della morte di Penteo ad opera della madre; proprio da Agave nel finale forse ci si aspetterebbe una profondità maggiore, una ricchezza di toni e sfumature silenziati invece nell’approccio di Silvia Arosio. La battuta di chiusura la pronuncia Dioniso: “Non avrete altro Dio all’infuori di me”, con la quale Argirò lancia una suggestione cristologica interessante e centrata che avrebbe meritato di emergere già durante lo svolgimento della tragedia. (Andrea Pocosgnich)
Visto al Teatro Arcobaleno: Adattamento e Regia di Giuseppe Argirò Con Micol Pambieri e Silvia Siravo Luigi Mezzanotte, Giuseppe Argirò, Maurizio Palladino, Elisabetta Arosio, Melania Fiore, Vinicio Argirò
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