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NELL’IMPERO DELLE MISURE

Questa recensione fa parte di Cordelia, gennaio 2023

Quattro donne, un solo cuore: quello dell’inafferrabile poeta russa Marina Cvetaeva. Il dispositivo teatrale che la contiene, nel lavoro di Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi di Ateliersi, è un gioco di disgregazione e ricomposizione continua di un’identità palpitante, inquieta eppure solida e fiera, inafferrabile. L’invito è rivolto ad un duplice ascolto: della parola indomabile della poeta che non accetta etichette, ma più profondamente del fluire della sua anima molteplice. Le quattro interpreti, tenute insieme da un intenso e ininterrotto scambio di sguardi, offrono il proprio cuore al racconto tramite un elettrocardiografo che ne misura il battito a vista, rimandando continuamente alla compresenza emotiva di vita e morte. Nell’impero delle misure, Marina Cvetaeva, smisurata, ha le guance rosse d’innocenza di Margherita Kay Budillon, la forza pacata ed elegante di Fiorenza Menni, la giocosa e tenace mano sul pianoforte di Francesca Lico, lo sguardo deciso e fiero di Angela Baraldi. Andrea Mochi Sismondi, unica presenza maschile, insieme guida ed è guidato, condensando nella sua persona l’universo delle relazioni di una donna tutta protesa verso la bellezza, ma fedele solo a se stessa fino all’estremo. Poesia e carne, altezze e abissi, straordinario e quotidiano convivono costantemente in un meccanismo fluido di corpi che giacciono, che pacatamente si spostano, occupando ogni possibilità che la scena offre loro. La selezione di testi in versi e in prosa, in dialogo con un paesaggio sonoro ininterrotto e mai didascalico, riesce a condensare senza affanni cronologici biografia e poetica, tanto coincidenti nella vita multiforme e tragica della Cvetaeva. Una piccola candela tremula racconta la forza prorompente di una fede, quella nella scrittura, che non necessita di alcuna rivendicazione; delicata, pacata e ineluttabile come la neve, presuntuosa come l’amore. Si lascia la sala con l’anima protesa a quell’ideale umano, a quella moltitudine coerente, a quel vibrare di voci e suoni sospesi nel tempo. (Sabrina Fasanella)

Visto ad Atelier Sì. Di e con: Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi. E con: Angela Baraldi, Margherita Kay Budillon e Francesca Lico. Elaborazione ed esecuzione musicale: Angela Baraldi (voce), Francesca Lico (pianoforte), Fiorenza Menni (progetto sonoro) e Vincenzo Scorza (elettronica). Foto: Margherita Caprilli. Una produzione: Ateliersi, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

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