DOPPELGÄNGER

Questa recensione fa parte di Cordelia, gennaio 2023

Nato dall’invito di Maurizio Lupinelli, “colui che cammina accanto a te” ovvero Doppelgänger è un progetto di unione innanzitutto, che vede l’incontro della storica compagnia di danza Abbondanza/Bertoni (Antonella Bertoni e Michele Abbondanza) con Nerval Teatro, di Maurizio Lupinelli e Elisa Pol. In scena, Francesco Mastrocinque e Filippo Porro, nudità coperte solo da due culotte dai colori tenui, inserite in un palco vuoto, illuminato dall’alto da cinque fari sagomatori: caravaggesche le campiture giallognole che danno densità plastica ai movimenti. Un sentirsi graduale, lento, avvicina i due corpi in una relazione somatica, come definita dalle note di regia, è una conoscenza espansa, che dall’intimità del singolo comprende la complessità di entrambi. Un equilibrio costruito attraverso il gesto, in azione e reazione, dolcemente, a volte istintualmente, senza ingerenza alcuna. I due dondolano in pose materne, amicali, si guardano, si urlano, si sostengono, giocano, l’uno per l’altro con la propria natura. Entrambi definiti o incerti, fragili e forti, disabili e abili. A squarciare il buio, sostenuti dalle distensioni sonore di Orlando Cainelli che definiscono, tanto nel pieno che nel vuoto, suoni, rumori e versi, i danzatori si muovono insieme nell’accoglienza di un abbraccio, nell’estasi precaria di un salto, avanzano come fossero La Pietà Rondanini, immobili in un movimento imperituro. Si dicono dietro le quinte, e lo sentiamo forte in platea, della loro stanchezza, «Come stai?», parlano delle loro famiglie e vite personali, «Ho un figlio»; estratti del processo creativo, delle lunghe prove in cui Francesco ha insegnato e donato a Filippo e viceversa. Il lavoro con la disabilità in Doppelgänger si annulla e sublima allo stesso tempo perché l’altro sono due, sono sia Francesco che Filippo, nella mutua riconoscibilità e accettazione delle mancanze di entrambi e nella compenetrazione di energie. Assistiamo a un’opera marmorea di danza e amore vivi, che incanta e commuove. (Lucia Medri)

Visto al Teatro Palladium durante Orbita |Spellbound Centro Nazionale di Produzione  della Danza; di Michele Abbondanza, Antonella Bertoni, Maurizio Lupinelli; con: Francesco Mastrocinque, Filippo Porro, disegno luci e direzione tecnica: Andrea Gentili; produzione: Compagnia Abbondanza/Bertoni, Armunia/Festival Inequilibrio, Nerval Teatro con il sostegno di MiC – Ministero della Cultura, Regione Toscana, Provincia autonoma di Trento, Comune di Rovereto, Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. Foto Piero Tauro

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Lucia Medri
Lucia Medri
Giornalista pubblicista iscritta all'ODG della Regione Lazio, laureata al DAMS presso l’Università degli Studi di Roma Tre con una tesi magistrale in Antropologia Sociale. Dopo la formazione editoriale in contesti quali agenzie letterarie e case editrici (Einaudi) si specializza in web editing e social media management svolgendo come freelance attività di redazione, ghostwriting e consulenza presso agenzie di comunicazione, testate giornalistiche, e per realtà promotrici in ambito culturale (Fondazione Cinema per Roma). Nel 2018, vince il Premio Nico Garrone come "critica sensibile al teatro che muta".

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