Questa recensione fa parte di Cordelia, dicembre 2022
Nel silenzio dei primissimi tempi, prende avvio la Fede: un corpo solo produce movimenti iconici di tensione verso l’alto; i movimenti si riproducono in sequenze ordinate, sempre le stesse, e diventano rito: a ogni nuovo passaggio vi si aggiunge un adepto e un unico enorme corpo, fatto di numerosi sospiri, si ammassa imponente. I segni delle religioni, un crocefisso e la Mano di Fatima, si impongono come monolitiche e irremovibili guide. Dal silenzio scuro della Fede si eleva opposto e forte la n°9 op. 125 di Ludwig Van Beethoven come attitudine dello spirito alla libertà. Gli accoliti riprendono la scena, non più corpo unico ma corpi in relazione: ancora, la partitura di movimenti si compone di pochi frammenti che si ripetono in sequenze caotiche le cui combinazioni producono variabili nella solitudine e nelle relazioni. Ognuno, abbandonati gli abiti civili quotidiani e indossati quelli spirituali (arancioni, evocativi del Movimento Hare Krishna), segue la propria vocazione e si immerge nel mondo con gli altri. Il caos delle individualità o dei minimi incontri trova talvolta l’ordine in un sentimento condiviso, che diventa segmento corale, per poi disfarsi nuovamente nell’accidentale e nel sempre nuovo. Il conflitto, in una simile impostazione, non si manifesta mai se non nell’apparato simbolico che ne fa da cornice: forse anche l’eccesso didascalico del sistema simbolico è una visione estremamente pacificata. Per paradosso, la visione che si richiama fieramente laica riproduce quel sistema manicheo nei valori umani che sono proprio dell’estremismo religioso che tanto rifiuta. (Valentina V. Mancini)
Visto a Teatro Bellini, Napoli; Crediti Coreografie e regia Roberto Zappalà; Pianisti Luca Ballerini, Stefania Cafaro; Controtenore Riccardo Angelo Strano; Soprano Marianna Cappellani; Musiche Ludwig Van Beethoven Sinfonia n°9 op.125 nella trascrizione per due pianoforti di Franz Liszt; Interpretazione e collaborazione alla costruzione i danzatori della Compagnia Zappalà Danza; Produzione Scenario Pubblico / Compagnia Zappalà Danza – Centro di Rilevante Interesse Nazionale per la Danza; In collaborazione con Teatro Garibaldi – Unione dei Teatri d’Europa (Palermo), ImPulsTanz – Vienna International Dance Festival, Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Massimo Bellini di Catania
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