Questa recensione fa parte di Cordelia, novembre 2022
L’elemento tecnologico si integra e si fonde al linguaggio performativo di Hit me!, lavoro di cui Chiara Bortoli firma la regia in collaborazione con Jennifer Rosa, un collettivo che focalizza la propria ricerca sui processi della danza e delle arti visive, affidando agli interpreti «consegne precise, capaci di innescare un qui e ora dove possa affiorare l’intensità dei corpi (…)». Il computer posto a lato del palco, secondo una scelta casuale di Bortoli, trasmette una playlist con le hit musicali registrate nel giorno del compleanno della performer in scena, dall’anno di nascita fino ad oggi. La telecamera, invece, è posizionata di fronte al pubblico e lo riprende come parte dello spettacolo: Francesca Foscarini improvvisa in diretta i movimenti, ma talvolta entra e si sofferma sull’inquadratura, che ne cattura la trasformazione dei dettagli anatomici nell’impatto emotivo del ritmo musicale. Il videoproiettore li riproduce così su uno schermo che funge da lente di ingrandimento per le contrazioni muscolari del volto, ormai privo di difese e pronto ad essere “colpito”. In questa sintassi live di Foscarini, il gesto personale risuona familiare e la ricerca quasi embrionale colpisce per immediatezza e semplicità nell’immaginario del pubblico: dal brano pop riconoscibile la performer si fa investire, lo respira, lo vive, lo agisce attraverso il corpo per poi tradurlo nel lessico dello spazio, utilizzando anche quello extrascenico per poi improvvisamente scomparire oltre le tende nere di fondo. (Andrea Gardenghi)
Visto alla Fabbrica del Vapore di Milano. Credits: concept e regia Chiara Bortoli, Francesca Raineri/Jennifer Rosa, performer Francesca Foscarini, alla consolle Chiara Bortoli, cura della tecnica Fiorenzo Zancan coproduzione Jennifer Rosa, Associazione Culturale Van con il sostegno di Festival Danza In Rete/TCV Vicenza Voll, Vicenza. Foto di Fiorenzo Zancan
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