Questa recensione fa parte di Cordelia, ottobre 2022
Presentato in prima nazionale durante l’ultima edizione di Primavera dei Teatri, il lavoro di Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani è un doppio esercizio di scrittura creativa e rielaborazione scenica a partire dai Sei Personaggi in cerca d’autore. Il dettaglio inespresso delle singole vite dei protagonisti pirandelliani è il fulcro di una drammaturgia che tende ad allargare il proprio diametro, ponendo al centro la biografia e il suo potenziale. La riscrittura consiste in sei monologhi nei quali il punto di vista di ognuno dei personaggi è arricchito di contaminazioni che provengono dalle vite dei due autori, dal nostro tempo. Il “conflitto immanente tra la vita e la forma” si declina in un dispositivo scenico che insiste sulla compresenza tra l’intimità della confessione e la violenza voyeristica della rappresentazione: Caroline Baglioni e Stella Piccioni fluidamente si alternano davanti e dietro una videocamera, le cui riprese in live streaming sono proiettate su un fondale che cela una folla di oggetti, chiamati in causa a corredare il racconto. Il piano sequenza live, pur efficace, rischia in alcuni momenti di produrre una sovrabbondanza di stimoli che disinnescano il potenziale dirompente dello sdoppiamento. L’interpretazione di Baglioni e Piccioni è generosa, in una scrittura densa che, se dosata meglio, restituirebbe più equilibrio ad una narrazione che vuole farsi carico delle voci di tutti e sei i personaggi, compresi quelli originariamente muti. (Sabrina Fasanella)