Dal 13 al 17 a Firenze, torna il festival Cantieri culturali Isolotto. Presentiamo il programma, contenuto creato in media partnership.
Basta dare un’occhiata ad alcune delle foto della scorsa edizione per comprendere la potenza paesaggistica e iconografica di un progetto che abita i luoghi con un grado estetico evidente; i Cantieri culturali Isolotto, ideati da Virgilio Sieni, quest’anno cominceranno il 13 di settembre con un sottotitolo che unisce l’umano alla natura, il prendersi cura di qualcosa e i sensi: Il giardino dell’ascolto – immagine che segue quella dello scorso anno, altrettanto evocativa, “poeticamente abita l’uomo”. Mettersi in comunicazione, dunque non solo con un ascolto di tipo immediatamente sonoro ma con uno slancio di sensibilità verso i corpi e le possibilità della loro presenza nello spazio.
Il progetto, curato dal Centro Nazionale di Produzione della Danza (con il sostegno di Estate Fiorentina 2022 / Comune di Firenze), si mette però in evidenza anche per quella specifica geografica in appendice del titolo: Isolotto è un quartiere non centrale di Firenze, ma con una storia che affonda le proprie radici nell’Ottocento industriale e nello sviluppo abitativo popolare degli anni Venti del Novecento. Situato sulla riva sinistra dell’Arno, il quartiere ha rappresentato anche un ruolo nella stagione della grande edilizia pubblica, già alla metà degli anni Cinquanta venivano terminate le costruzioni per un migliaio di famiglie.
Nei cinque giorni di festival l’Isolotto sarà attraversato da performance, azioni site specific, pratiche da condividere con spettatori e appassionati, workshop, mostre, musica e cinema, insomma un’offerta variegata che si irradierà da un baricentro simbolico, il Giardino delle Erbacce. Uno spazio che già fa da collegamento tra le zone più storiche di isolotto e quelle più recenti; zona che inoltre è stata investita da un importante e paradigmatico intervento di riqualificazione. I codici artistici del corpo, i linguaggi del movimento, le implicazioni sonore e musicali, le ideazioni visive dovranno dunque porsi di fronte al paesaggio urbano e rispetto a questo modulare il proprio intervento e la propria vocazione.
Con uno sguardo al programma, cominciando dalle proposte più lontane dalla liveness, troviamo il cinema e la programmazione a cura del Comitato Genitori Istituto Comprensivo Montagnola Gramsci con le pellicole firmate da Matthew Warchus, Theodore Melfi, Elio Petri, Marco Tullio Giordana. Agorà è il titolo del concerto con il quale sarà protagonista il sound artist francese Julien Desprez; per la danza Annamaria Ajmone, Giulia Mureddu, Cindy Van Acker saranno protagonisti nei percorsi di formazione con una serie di workshop che cominceranno nella mattinata di mercoledì 14 settembre presso la palestra dell’Istituto Montagnola Gramsci. Davide D’Elia e Valentina Ferrari saranno i due artisti esposti alle mostre della Galleria Isolotto.
Le performance vedono i nomi di alcuni dei protagonisti della scena contemporanea: Giuseppe Comuniello e Noemi Berril con Fronda in Pizza dei Tigli, nello stesso luogo andrà in scena Contemplativo di Claudia Catarzi, Onetwo è il titolo della performance di Jari Boldrini e Simone Grande; Azione per l’area Melograni è l’opera firmata da Annamaria Ajmone. La scena performativa internazionale è rappresentata anche dall’arte di Cindy Van Acker: la coreografa belga e nata in negli Stati Uniti (ma si è formata in Europa e ora vive a Ginevra) a Firenze infatti presenta quattro dei dieci assoli di Shadowpieces, serie coreografica pensata proprio per i contesti site specific e l’outdoor.
Atteso il nuovo incontro tra Virgilio Sieni e le acque dell’Arno: Tramonto è una performance su musica di Veronica Chincoli e con Astro Dragon Lady Empoli (in collaborazione con Società Canottieri Limite 1861) e Il Mondo salvato da loro è il lavoro nato dalla collaborazione con la Cooperativa Sociale Fontenuova e l’Associazione Me.Mo, qui la parte musicale sarà firmata da Roberto Cecchetto.
Lo scorso anno due corpi femminili su una piattaforma in mezzo all’acqua inauguravano l’edizione 2021 del festival, nelle foto appaiono le due danzatrici e l’azzurro intorno, in altre immagini centinaia di sguardi del pubblico, dall’alto. In quel modo, poeticamente, abitava l’uomo di Virgilio Sieni, installato dentro a un’utopia in grado di farsi realtà del qui e ora e bellezza generativa. Il giardino del sottotitolo d’altronde per Sieni è il giardino interiore, è qui che trovano spazio «mutamenti della luce, lentezza e sosta del procedere, proposte di visioni sconfinate sostengono una ricerca che si fonda sulla centralità del dettaglio sorgivo che compone la fragile geografia di territori periferici: il fiume, l’argine, i giardini, lo spazio tra le case, i campi da gioco, le piste di pattinaggio, le aree ombreggiate dalla chioma degli alberi, le palestre delle scuole inviteranno a comporre un nuovo eden, uno spazio che invita a riconoscersi nella relazione con una molteplicità di altre forme.»
Redazione
info e programma: http://www.virgiliosieni.it/cantieri_culturali_isolotto_2022/
Contenuto creato in media partnership con Centro Nazionale di Produzione della Danza