Il Teatro Valle, gestito da un collettivo di lavoratori e lavoratrici dello spettacolo dal 2011 al 2014, fa parte ora degli spazi del Teatro di Roma: aperto al pubblico per visite guidate e mostre è in attesa della ristrutturazione che terminerà, secondo il programma del Comune di Roma, nel 2024.
La Fondazione Teatro Valle Bene Comune, creata da cittadini e attivisti durante l’occupazione del Teatro Valle nel 2013 per gestire lo storico spazio teatrale, con questo comunicato annuncia lo scioglimento e i soggetti a cui verrà devoluto il patrimonio.
Leggi articoli e contenuti sul Teatro Valle
Di seguito il comunicato di Fondazione Teatro Valle Bene Comune
ANGELO MAI, Via delle terme di Caracalla 55, Roma
5 GIUGNO 2022, ore 17:00
“BOOM!” INCONTRO PUBBLICOper condividere l’esplosione della Fondazione Teatro Valle Bene Comune
Carə care e cari,
vi scriviamo per condividere con voi la notizia di una scelta necessaria e non più rinviabile:
lo scioglimento della Fondazione Teatro Valle Bene Comune. Per compiere questo passo ci siamo affidatə al nostro bellissimo statuto:Articolo 21, SCIOGLIMENTO:
“In caso di scioglimento il patrimonio del Comitato non potrà essere diviso tra i Soci
ma sarà interamente devoluto ad altre associazioni operanti in identico o analogo settore o
comunque a fini di pubblica utilità”.Sciogliere però non esprime il gesto che stiamo compiendo. Dopo otto anni in cui abbiamo cercato di dare un seguito all’esperienza, oggi abbiamo deciso di far esplodere la Fondazione per liberare il maggior numero possibile di molecole artistiche per sostenere realtà creative, sociali, culturali ed indipendenti.
Dopo un processo decisionale collettivo, i progetti che riceveranno un sostegno
economico saranno: Mediterranea Saving Humans, Spin Time Labs, Angelo Mai, Progetto Diritti, Matemù, Festival Italy Undercovered, Radio Onda Rossa e l’Associazione Archivio Teatro Valle Occupato.L’Associazione Archivio Teatro Valle Occupato si occuperà di promuovere la conoscenza della storia del Teatro Valle Occupato attraverso la salvaguardia e la valorizzazione della documentazione e delle narrazioni, nonché dei movimenti nati attorno alle lotte dei Beni Comuni.
Le ragioni e i desideri multiformi che ci hanno spintə all’occupazione e la composizione variegata che ci ha sempre contraddistinto e che abbiamo sempre rivendicato rendono questo compito complesso e delicato. L’immagine dell’esplosione vuole raccontare la festa, il fuoco e le fiamme, liberare il campo ad una narrazione plurale, che riesca a vedere e desiderare il sol dell’avvenire.
Gli anni dell’occupazione del Valle sono stati una vita in più che abbiamo vissuto, sono state tante vite, le vite di tuttə moltiplicate con la nostra. Questa eccedenza di vita ha richiesto un vuoto e un ascolto che hanno fatto scivolare dieci anni di altra vita, di altre lotte, di altra arte e sindacə e amministratori e lavori improcrastinabili tuttavia procrastinati e palcoscenici ammuffiti e miserie da politicanti e sogni da rivoluzionariə.
Il teatro Valle è rimasto pubblico.
Il teatro Valle è rimasto chiuso.
Il gioiello dell’arte, il pezzo di storia della città, del teatro, dei movimenti politici, della nostra vita.
Leggi articoli e contenuti sul Teatro Valle Occupato
Tutti gli articoli sul Teatro Valle di Roma