Il tribunale di Anversa ha dichiarato Jan Fabre colpevole di bullismo, violenza e comportamenti sessuali indesiderati.
18 mesi di carcere, con la condizionale e un rinvio di cinque anni (durante i quali saranno sospesi diritti civili), questa la condanna, contro la quale naturalmente l’artista potrà presentare ricorso.
L’incriminazione per Fabre arriva nel 2018 e l’accusa viene resa pubblica con una lettera aperta, di denuncia, firmata da collaboratrici e collaboratori di Fabre nel suo gruppo storico Troubleyn. Ne abbiamo parlato in questa intervista all’attivista Ilse Ghekiere.
Dal quotidiano fiammingo The Standaard:
Jan Fabre è stato condannato a 18 mesi di carcere con rinvio. Il produttore teatrale e artista Jan Fabre è stato condannato a 18 mesi di carcere, con una sospensione di cinque anni, tenendo conto della sua fedina penale pulita. Non dovrebbe andare in prigione, a condizione che non commetta reati simili nei prossimi cinque anni. È anche bandito dai suoi diritti civili per cinque anni.
Fabre è stato accusata da 11 donne di molestie, violenze, molestie sessuali sul lavoro e aggressioni indecenti. Cinque denunce risalgono a un periodo compreso tra il 2002 e il 2007 e sono prescritte, la denuncia di un sesto danzatore è stata dichiarata ammissibile ma non è stata ritenuta sufficientemente provata. L’artista è stato condannato per le cinque accuse più recenti e per l’aggressione sessuale di uno di loro. Gli abusi sono avvenuti presso la sua compagnia Troubleyn.
“Siamo molto soddisfatti di questo verdetto”, ha risposto An-Sofie Raes, avvocato delle parti civili.
Jan Fabre non era presente alla corte di Anversa e ha sempre negato i fatti. I suoi avvocati avevano chiesto l’assoluzione, sostenendo che Fabre fosse “il simbolo perfetto per il movimento metoo”. Il giudice non condivide tale ragionamento e pertanto ritiene Fabre colpevole.
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