Mercoledì 17 novembre alle 20.45 debutterà dal vivo la nuova produzione firmata ariaTeatro dal titolo Segantini. Paesaggi di luce, un omaggio alla creazione e alla ricerca della bellezza, un progetto che nasce da un immaginario viaggio del maestro Giovanni Segantini nei paesaggi interiori della sua anima e in quelli fisici della sua vita, ripercorso attraverso tre delle sue opere più significative: L’ultima fatica del giorno, Petalo di rosa e Mezzogiorno sulle Alpi.
Lo spettacolo vede la regia di Giuseppe Amato che si affianca alle coreografie a cura di Claudia Monti in una rappresentazione intensa e ricca di suggestioni, che ha anche un interesse territoriale, visti i natali dell’artista ad Arco. Il progetto è stato realizzato con la collaborazione di MAG – Museo Alto Garda e Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.
Segantini. Paesaggi di luce rappresenta un nuovo punto di partenza per la Compagnia ariaTeatro, che dopo il successo della produzione Bye Bye Blackbird, primo spettacolo in Trentino ad andare in scena dopo la riapertura dei teatri, dimostra con questa nuova rappresentazione il proprio entusiasmo e la propria fiducia nei confronti dei mesi in arrivo. Sul palco tre volti centrali della Compagnia, Giuseppe Amato, Chiara Benedetti e Denis Fontanari, insieme a Filippo Porro, danzatore-attore, diplomato alla Scuola Civica Paolo Grassi di Milano.
La rappresentazione ripercorre il viaggio di Giovanni Segantini dall’infanzia trascorsa ad Arco con la perdita della madre, alla scoperta di Milano con le sue avanguardie e i suoi primi studi in accademia, fino al trasferimento, prima in Brianza e poi alla cara Svizzera. A queste geografie fisiche si accompagnano moti interiori, vivi e mai scontati, fatti di una ricerca artistica ininterrotta durata tutta la sua vita. “Una ricerca continua di soggetti, temi e tecniche pittoriche che si mischiano in un impasto colorato insieme a ricordi, influenze, tormenti, osservazioni, gioie […] e non ultimo l’amore. Quello assoluto, quello passeggero, quello dei sensi, quello dell’anima”, racconta il regista Giuseppe Amato.
La messa in scena rispecchia questo continuo movimento dell’anima e del corpo, sviluppando il racconto attraverso cifre stilistiche e canali tematici sempre vari e mai scontati: dalla narrazione, con una peculiare drammaturgia di scena, alla citazione delle fonti originali, dall’astrazione con l’uso della danza, alla giustapposizione di diversi mondi musicali. Come linee di un binario che corrono ora in parallelo, ora incrociandosi fugacemente, ora sviluppando salienti punti di contatto, per creare in ultimo un unicum sfaccettato e ricco di interesse, come fu del resto il percorso di questo straordinario artista.
Alla recitazione teatrale si affianca quindi un coro di figure mute e parlanti che gravitando coreograficamente intorno al protagonista, ricreano i momenti della sofferta infanzia, le evoluzioni del pensiero creativo, la gestazione del rapporto amoroso con i suoi paesaggi e le sue montagne. “La messa in scena si è ispirata ai diari e alle lettere scritte da lui stesso”, spiega ancora Giuseppe Amato, “in un allestimento scenico denso, ricco di suggestioni e volutamente frammentario. Così come sono gli episodi salienti che il pittore ha vissuto nella sua breve esistenza: a tinte forti. […] Ogni artista ha una vita eccezionale che a studiarla occorrerebbe un’altra intera esistenza, creando mondi nuovi e separando, o dialogando, coi precedenti. Il teatro però ha il potere straordinario di condensare i tempi della vita e di restituire grandi verità e grandi temi, attraverso il potere dell’evocazione e della bellezza”, conclude il regista.
Lo spettacolo debutterà in doppia replica mercoledì 17 e giovedì 18 novembre alle 20.45 presso il Teatro Comunale di Pergine. Venerdì 19 novembre, sempre alle 20.45, si terrà invece una replica dedicata ai giovani under 30 all’interno della rassegna Stage&Chips, alla quale seguirà un momento di confronto con la Compagnia.