Dal 9 al 19 settembre il festival StraVagante parte per un viaggio attraverso Roma, Spello e Arcevia. Una carovana di artisti porta spettacoli e attività attraverso Lazio, Umbria e Marche. Presentazione.
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In Minima Moralia, il filosofo tedesco Thedor W. Adorno scrive: «Lo sguardo lungo e contemplativo è sempre quello in cui l’impulso verso l’oggetto è spezzato. La contemplazione senza violenza, da cui viene tutta la felicità della verità, impone all’osservatore di non incorporarsi l’oggetto». Come spesso accade con i saggi filosofici – e quelli di teoria critica non sono da meno – a chi legge capita di desiderare fortemente i modi per mettere alla prova della pratica certe intuizioni che appaiono altrimenti puramente intellettuali.
Le arti performative hanno sempre guardato con interesse alla fuga dall’edificio teatrale, mescolando l’atto del guardare all’atto dell’attraversare. Il mutato contesto circostante influisce sulla visione e fa risaltare il paesaggio come elemento portante di una qualche rappresentazione. Ci prova anche il progetto StraVagante. Festival dei Paesaggi, un’iniziativa pluriregionale ideata e organizzata da una rete di teatri che operano nelle tre regioni: Teatro Villa Pamphilj e Teatro Verde (Roma), Fontemaggiore Centro di Produzione Teatrale per l’Umbria e ATGTP Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata per le Marche.
In parte in bicicletta, in parte in treno, una carovana di artisti percorrerà un sentiero che unisce Roma, Spello e Arcevia, attraversando tre regioni e visitando le coste di due diversi mari, valicando l’Appennino centrale da ovest a est, in un viaggio per ruote e rotaie lungo dieci giorni, dal 9 al 19 settembre. Gli appuntamenti saranno in piccole stazioni del percorso, dove incontrare altri artisti, insieme ai quali creare un evento nomade, molto attento alle buone pratiche ecologiche e plastic-free, che promette di offrire spettacoli teatrali, concerti di musica classica e leggera, mostre, installazioni, live painting, street art, laboratori per bambini e non solo.
Settanta persone tra artisti, narratori, musicisti e illustratori alle prese con un contatto diretto con le comunità che incontreranno, all’insegna del rallentamento, del tempo dedicato, dell’ascolto, alla ricerca di una condivisione di storie ed esperienze. «La bicicletta è un mezzo antico e moderno. – spiegano gli organizzatori – E se si rompe, se si buca? Si ripara e si riparte, si mette una toppa, si ricostruisce. Come in Teatro». Oltre allo sguardo responsabile all’ambiente, c’è il tentativo di contrastare le necessarie restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, attraverso un “fare insieme”.
I nastri di partenza si stendono il 9 settembre al Teatro Villa Pamphilj di Roma; il percorso prevede altre tappe cittadine, con tappe fino al 12 al Teatro Biblioteca Quarticciolo e al Teatro Tor Bella Monaca, per quattro giorni di teatro, musica, mostre, laboratori e incontri. Tra gli eventi, i Têtes de Bois e Andrea Satta portano Goodbike; si dipinge insieme al pubblico in Dieci metri di paesaggio su tela, laboratorio/installazione a cura di Lorenzo Terranera e Officina B5 Scuola di illustrazione; lo spettacolo Sogno di Fontemaggiore Centro di Produzione Teatrale (Beatrice Ripoli), il concerto BACH dal tramonto all’alba di Paolo Andriotti, il Teatro Verde a Motore con lo spettacolo C’è un carro che gira… (Andrea Calabretta) e Black Aida, una fiaba africana tra lirica danza e teatro (regia di Simone Guerro e Filippo Ughi, coproduzione Sferisterio-Atgtp con Bintou Ouattara, Fiammetta Tofoni e Petit Solo Diabatè per la regia di Simone Guerro).
Dal 15 al 17 settembre StraVagante abita il borgo medievale di Spello (Perugia), incontrando artisti locali e internazionali, tra performance, concerti, installazioni, visite guidate e trekking, come F.I.A.B.E., alla scoperta del Teatro Subasio, e l’incontro Tutto il potere alle biciclette! con Marco Pastonesi, Andrea Satta, Romano Puglisi e Marco Scarponi.
Le mura medievali, le chiese rinascimentali e le tracce di epoca romana, accoglieranno la carovana ad Arcevia nelle Marche dal 16 al 19 settembre: il comune dell’entroterra anconetano offrirà luoghi suggestivi da visitare, attraverso percorsi, spettacoli e proiezioni cinematografiche (L’infinito dell’illustratore marchigiano Simone Massi e il documentario a lui dedicato, dal titolo Animata Resistenza, Premio Venezia Classici per il miglior documentario sul cinema).
E allora l’invito è a riscoprire quel tempo più dilatato, quella possibilità di avere incontri inaspettati, di veder passare una visione e scegliere se e dove seguirla. Usando uno sguardo contemplativo, che – scriveva ancora Adorno – cerca di riconoscere l’effettiva essenza delle cose. Come fa l’arte.
Il festival gode del sostegno di “Alte Marche Creative-Cuore accogliente dell’Appennino” bando POR MARCHE FESR 2014/2020 – ASSE 3, Ministero della Cultura, Regione Marche, Regione Umbria, Parco Regionale Gola della Rossa e Frasassi, Umbria Sistema Parchi, Comune di Arcevia, Comune di Spello, Associazione Marchigiana Attività Teatrali. Con il patrocinio della F.I.A.B (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), di UNIMA Italia – Unione Internazionale della Marionetta e di Assitej Italia. Direzione artistica di Veronica Olmi, Beatrice Ripoli, Simone Guerro. L’immagine del festival è dell’artista Fabio Magnasciutti.