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Nascondere è rivelarsi

Fuori Programma – International Dance Festival 2021: in occasione dello spettacolo di Balletto Civile, MAD / Museo antropologico del danzatore, che si terrà il 28-29 giugno presso il Parco Alessandrino, pubblichiamo qui una cartolina, un testo a partire dalle riflessioni di Maurizio Camilli. Contenuto in media partnership.

Alle soglie dell’estate, per il sesto anno Roma diventa meta della danza contemporanea internazionale grazie a Fuori Programma. Il Festival, che quest’anno sceglie di evidenziare come la danza sia una Geografia delle relazioni, si caratterizza per una natura aperta ai processi, alle collaborazioni tra discipline, tra artisti, altri festival, alla vicinanza con gli spettatori, presentando la propria azione nei territori del V Municipio (tra il Quarticciolo e il Parco di Tor Tre Teste), e gli spazi del Teatro India.

Le riflessioni che presentiamo di seguito, sono il frutto di una richiesta della redazione, rivolta a Maurizio Camilli di Balletto Civile, di poter ragionare attorno al rapporto tra corpo/corpi, natura, ambiente, relazioni.

Il testo che abbiamo composto è frutto di questo dialogo, è una cartolina elaborata senza la visione dell’opera ma che speriamo possa accompagnare lo sguardo di chi all’opera si approccerà.

Foto Andrea Luporini

Se prendiamo uno spazio e lo abitiamo attraverso la scrittura scenica, la totalità delle azioni che compongono l’intera sequenza definiscono lo spazio in un modo nuovo, introducendo il concetto di sensibilità che raffina, sviluppa in profondità, la sola narrazione “visiva”, esplicitando così ciò che veramente percepiamo e ciò che non siamo in grado di percepire. Ecco allora come il paesaggio, che troppo spesso riduciamo a un insieme di elementi naturali, “visibili”, grazie a questa rinnovata sensibilità può affondare lo sguardo in un territorio imprevisto, invisibile; è in tal modo si manifesta la possibilità di riconoscere all’interno del paesaggio l’elemento umano, quindi un incontro di intimità, la relazione tra persone che permette di distinguere uno spazio abitato da uno desertificato, privo di cura.

La scrittura scenica, nelle sue accezioni più ibride e meticce, trova nello spazio aperto il contenitore ideale per sperimentare nuove possibilità di linguaggio e incursione nel pubblico, assieme al quale creare un’unica comunità fluida che condivide un’esperienza comune. È questa la missione che l’arte assolve offrendosi da collante alla collettività umana, a patto di esprimere la relazione con l’ambiente in maniera non ideologica ma istintiva, accettando fino in fondo la funzione di stimolare il visibile attraverso l’invisibile, il concreto attraverso l’astratto, così da poter dire, oltre e dentro il corpo scenico, che nascondere è rivelarsi.

28-29 GIUGNO 2021, ORE 20.45 PARCO ALESSANDRINO

MAD / MUSEO ANTROPOLOGICO DEL DANZATORE

MICHELA LUCENTI / BALLETTO CIVILE (IT)

coreografia e regia Michela Lucenti

collaborazione creativa Maurizio Camilli, Emanuela Serra, Alessandro Pallecchi

disegno sonoro Guido Affini, Tiziano Scali

interpreti Faustino Blanchut, Maurizio Camilli, Asiz El Youssoufi, Francesco Gabrielli, Maurizio Lucenti, Michela Lucenti, Alessandro Pallecchi, Matteo Principi, Emanuela Serra, Giulia Spattini, Natalia Vallebona.

Una produzione Balletto Civile in coproduzione con Oriente Occidente Dance Festival, Festival Fisiko!, Associazione Ultimo Punto/Festival artisti in piazza, Festival Pennabilli con il contributo di MIC

Per ulteriori info clicca qui

Scarica il programma del Festival 

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