Al Piccolo Teatro Aperto è stata consegnata, ad esponenti del Senato, una proposta di Riforma del Lavoro nello Spettacolo. Qui il comunicato stampa e la sintesi della proposta
Le lavoratrici e i lavoratori protagonisti dell’occupazione simbolica del Piccolo Teatro di Milano (leggi l’intervista) hanno consegnato ad esponenti della Commissione Cultura del Senato una proposta di riforma del lavoro nello spettacolo dal vivo.
La proposta è stata «redatta da molti coordinamenti regionali, gruppi di lavoratrici e lavoratori del settore, piccole e grandi compagnie, teatri, imprese e singol* lavorat* che hanno aderito e contribuito a rendere questo documento il più completo e trasversale possibile.» Qui la sintesi per punti.” Qui la sintesi per punti.
Venerdì 30 aprile, alle ore 15.00
il Parlamento Culturale Permanente
all’interno del Piccolo Teatro Aperto di Via Rovello a Milano
convoca in audizione
il Parlamento Italiano
per la consegna della PROPOSTA DI RIFORMA DEL LAVORO NELLO SPETTACOLO
nelle mani del relatore della VII Commissione Cultura del Senato, Sen. Roberto Rampi.
A presenziare alla giornata sono stati invitati ufficialmente tutti i parlamentari della VII Commissione Cultura del Senato e della VII Commissione Cultura della Camera, per ribadire l’intenzione che il nostro documento di indirizzo verso una proposta di riforma venga preso in considerazione dalla politica.
Hanno già confermato la loro partecipazione i Senatori Francesco Verducci, Michela Montevecchi, Maria Saponara, Andrea Cangini, Riccardo Nencini, Lucia Borgonzoni, Nunzia Catalfo e gli Onorevoli Alessandra Carbonaro e Federico Mollicone.
Saranno presenti anche membri della commissione cultura del Comune di Milano e della Città Metropolitana, il presidente di FederVivo Filippo Fonsatti, Ottavia Piccolo, Marco Baliani, Ascanio Celestini, Moni Ovadia, Maura Gancitano e altri ancora.
Per sostenere la proposta è stata lanciata una sottoscrizione ufficiale, che trovate a questo link:
Sarà possibile seguire la diretta Facebook al link: https://www.facebook.
com/ Coordinamentospettacololombard ia Venerdì 30 aprile alle ore 15.00 il Parlamento Culturale Permanente, istituito durante il presidio presso Piccolo Teatro Aperto di Via Rovello, a Milano, “convoca in audizione” il Parlamento Italiano per la consegna ufficiale della proposta di riforma al relatore della VII Commissione Cultura del Senato Roberto Rampi.
Sono invitati ufficialmente tutti i parlamentari della VII Commissione Cultura del Senato e della VII Commissione Cultura della Camera, per ribadire l’intenzione che il nostro documento venga preso in considerazione dalla politica come indirizzo verso una proposta di riforma.Invitiamo tutti, singole lavoratrici e lavoratori, associazioni, enti, imprese, cittadini, a sostenere il lavoro fatto da molt* lavoratrici e lavoratori dello spettacolo attraverso la firma di questa petizione, in modo da sostenere l’importanza e l’ampia partecipazione e condivisone di questo documento nel settore dello spettacolo.
Il testo integrale è disponibile all’indirizzo www.coordinamentospettacololombardia.it/riforma.pdf.
Di seguito la sintesi dei punti fondamentali della Proposta di Riforma del Lavoro nello Spettacolo:
1. Riconoscimento per tutte le persone che lavorano nello spettacolo, con contratto subordinato o autonomo, della figura della lavoratrice e del lavoratore discontinua/o dello spettacolo, attraverso una riforma fiscale e previdenziale grazie alla quale avvenga sempre il collocamento in via esclusiva nel Fondo pensione lavoratori dello spettacolo (F.p.l.s.), si migliorino tutele e prestazioni sociali e previdenziali (indennità di malattia, disoccupazione, infortunio, maternità, paternità, congedi, assegni familiari, lavori usuranti, etc) e si ristabiliscano requisiti consoni per il raggiungimento della pensione.
2. Creazione di uno Sportello Virtuale, all’interno del sito Inps sezione F.p.l.s., che rappresenti lo Strumento Ordinario per la semplificazione delle pratiche di assunzione diretta del* lavorat*, permettendo anche ai singoli cittadini, alle imprese che non abbiano come attività primaria lo spettacolo e gli eventi, agli enti pubblici e alla Pubblica Amministrazione, quindi tutti i soggetti non iscritti alla gestione ex-Enpals, di versare i contributi nel F.p.l.s qualora si avvalgano della prestazione di lavoratori ad esso iscritti.
3. Istituzione di un Reddito di Continuità che, riconoscendo il carattere discontinuo del lavoro nello spettacolo, introduca un sostegno compensativo per i periodi di inoccupazione, adeguato al costo della vita e calcolato in base a requisiti legati al numero delle giornate lavorative maturate nel F.p.l.s. e al reddito del* lavorat* (43 giorni negli ultimi 12 mesi o, in caso di non raggiungimento, 90 giorni negli ultimi 36 mesi, entro il limite di 40.000 € di reddito lordo nell’anno fiscale precedente).
4. Favorire politiche del lavoro secondo il principio della Responsabilità Occupazionale: grazie alla corretta collocazione nel F.p.l.s de* lavorat* in assunzione diretta e a misure di sgravi fiscali proporzionali per le imprese più virtuose, oltre ad aumentare il gettito contributivo nella cassa di riferimento, verrebbe garantito un maggior benessere dei lavoratori grazie al raggiungimento delle tutele, rilanciando qualitativamente il settore dello spettacolo.
5. Modifica dell’attuale sistema del lavoro autonomo nello spettacolo, con un riordino normativo e fiscale studiato ad hoc, tenendo conto delle peculiarità uniche del lavoro nel settore. Partendo dal presupposto che la natura del lavoro nello spettacolo è quasi sempre subordinata, in quanto compresa all’interno di un processo produttivo che implica il coordinamento, la compresenza e il rispetto di una organizzazione con altre parti, quando così non fosse il ricorso alla partita iva deve essere una scelta e non una imposizione.
6. Una normativa che inquadri al più presto sia professionalmente che fiscalmente la posizione della formatrice e del formatore delle Arti e delle Tecniche dello Spettacolo, attraverso l’istituzione di un nuovo codice di qualifica IVS nel F.p.l.s./Inps. È altresì necessario l’aggiornamento e il riordino di tutti i codici IVS all’interno dello stesso Fondo.
7. Attivazione, in tempi brevi, dell’Osservatorio Nazionale e degli Osservatori Regionali, per monitorare e analizzare le dinamiche dell’intero settore in ambito produttivo, formativo, legislativo, occupazionale e contrattuale, nonché per l’attivazione di corretti studi di categoria a fini giuridici.
8. Attivazione al più presto della Commissione per le Pari Opportunità, mettendo in atto misure che permettano di raggiungere un equilibrio di rappresentanza di genere in ogni settore delle Arti dello Spettacolo.
9. Rimodulazione dei criteri di erogazione e accessibilità dei fondi FUS secondo una logica di pluralismo, trasparenza e reale controllo, che tenga conto di una diminuzione netta dei requisiti minimi per facilitare l’accesso alle “prime istanze” e per le realtà che riescano a garantire la ridistribuzione dei fondi pubblici sul territorio, instaurando buone pratiche di circuitazione di produzioni non solo proprie, a tutela di equità, vivacità d’offerta e salvaguardia culturale.
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Finalmente un passo sensato verso nuovi criteri moderni ed innovativi nel settore. A testimonianza che regole, trasparenza, equità e merito siano traguardi raggiungibili se condividi senza speculazioni.