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Roma – 26 e 27 Marzo 2021. Due giorni di mobilitazione dello spettacolo

26 e 27 Marzo 2021, a Roma, ci saranno due giorni di mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo. La due giorni è promossa da Autorganizzati Spettacolo Roma e Professionisti Spettacolo Cultura; aderiscono Clap, Presidi Culturali Permanenti, Il campo innocente e Mujeres del teatro

Roma – Il 26 e 27 Marzo due giorni di mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo

Giovedì 26 marzo dalle 11:30 saranno in presidio a Piazza Barberini, vicino al Ministero del Lavoro per far sentire anche al Ministro Orlando la rabbia di una categoria che sopravvive fra bonus e disoccupazione da oltre un anno.

Oltre alla richiesta, già presentata, della convocazione di un Tavolo Interministeriale anche con il Mic, il Mef e il MiSE, la manifestazione vuole mettere in luce la situazione drammatica che si presenta dopo l’uscita del dl Sostegni. Vogliamo un reddito che ci permetta di vivere dignitosamente fino alla reale ripresa del settore e una riforma strutturale perché pensiamo che la normalità fosse già l’emergenza per tutti e tutte noi. La manifestazione, non a caso, si terrà proprio il giorno dello sciopero nazionale dei rider e dei Cobas della scuola: le lotte dei lavoratori e delle lavoratrici puntano a unirsi superando i confini degli ambiti lavorativi e chiedendo a gran voce una riforma strutturale del mondo del lavoro che vada a tutelare i lavoratori più fragili e precari.

Venerdì 27, Giornata Mondiale del Teatro, le lavoratrici e i lavoratori del settore invece si sposteranno attraverso la città andando a segnalare simbolicamente alcuni luoghi dello spettacolo e della cultura chiusi da un anno, molti dei quali, anche quando fosse possibile una ripartenza in sicurezza, non potranno riaprire.

E concluderanno la giornata con un’assemblea pubblica davanti al Teatro Argentina alle ore 14:30.

Il 27 marzo, data annunciata come probabile giornata di riapertura di cinema e teatri dal Ministro Franceschini, di fatto non vedrà nessuna struttura e nessuna professionalità del settore tornare a lavorare.

“Chiunque conosce il settore dello spettacolo dal vivo sa che non è possibile riaprire da un momento all’altro. Ci sono dei tempi tecnici e artistici che vanno rispettati, i teatri non sono negozi. Le uscite propagandistiche del Ministro della Cultura sono una grave mancanza di rispetto verso i lavoratori e le loro famiglie in difficoltà. Possiamo parlare di riapertura solo quando saranno garantiti per tutte e tutti la sicurezza fisica e economica, non si può pensare di riaprire solo i grandi teatri e ignorare le migliaia di lavoratori che rimarrebbero a casa senza reddito e i centinaia di piccoli spazi culturali che non ce la fanno a riaprire.”

Le manifestazioni si terranno tutelando la sicurezza di tutti, rispettando il distanziamento e indossando le mascherine

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