Sono aperte le iscrizioni al Premio Riccione per il Teatro, il più longevo concorso italiano di drammaturgia, da quest’anno, 56° edizione, nuova giuria presieduta da Lucia Calamaro. Iscrizioni aperte fino al 1 giugno.
56° Premio Riccione per il Teatro: il bando di concorso
27-03-2021Nella giornata mondiale del teatro, riparte il cammino del più prestigioso concorso italiano di drammaturgia, il Premio Riccione per il Teatro. Giunto alla 56ª edizione, il Premio è assegnato ogni due anni all’autore di un’opera originale in lingua italiana o in dialetto ed è aperto a tutte le forme della scrittura per la scena, comprese traduzioni, trasposizioni e adattamenti capaci di distinguersi per autonomia creativa. Le iscrizioni sono aperte fino al 1° giugno 2021 e i vincitori saranno proclamati a ottobre.
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Organizzato da Riccione Teatro con il sostegno del Ministero della cultura, della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Riccione, il concorso assegna tre riconoscimenti: il 56° Premio Riccione per il Teatro (5.000 euro) al vincitore assoluto; il 14° Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli” (3.000 euro) al miglior testo di un autore under 30 (nato dall’1 gennaio 1991 in poi); la menzione speciale “Franco Quadri” (1.000 euro), intitolata a uno storico compagno di viaggio del Premio, scomparso proprio dieci anni fa. Tutti i finalisti, anche se sconfitti, avranno un’altra opportunità al termine del concorso, quando saranno chiamati a presentare un progetto per l’allestimento del loro testo: in palio due premi di produzione da 15.000 euro (sezione principale) e da 10.000 euro (sezione under 30), ideati per favorire la rappresentazione di opere inedite e strategici per un settore che prova a rilanciarsi dopo un periodo di forzato silenzio.
Una delle novità principali di questa edizione è il rinnovamento della giuria, presieduta dalla drammaturga Lucia Calamaro e composta anche dal direttore del Piccolo Teatro Claudio Longhi, dal critico e conduttore di Radio 3 Graziano Graziani e da due interpreti affermati come Isabella Ragonese (due Nastri d’argento, un Globo d’oro) e Stefano Accorsi (di recente nominato direttore artistico della Fondazione Teatro della Toscana e testimonial triennale per le città d’arte e il cineturismo della Regione Emilia-Romagna). Lucia Calamaro, voce tra le più internazionali del teatro italiano e da quest’anno direttrice della scuola di drammaturgia Scritture, raccoglie un’eredità importantissima assumendo un incarico che negli ultimi venticinque anni è stato ricoperto con ottimi risultati prima da Franco Quadri (1995-2007) e poi, per tre edizioni ciascuno, da Umberto Orsini (2009-2013) e Fausto Paravidino (2015-2019), autore di una straordinaria azione di talent scouting.
Il rinnovamento periodico della giuria coincide ora con un rinnovamento di genere. La guida femminile non è una novità assoluta, visto che a presiedere la prima giuria del Premio Riccione fu una grande scrittrice, Sibilla Aleramo. Era il 16 agosto 1947, Riccione fino a poco tempo prima era un cumulo di macerie e l’Italia cercava di rilanciarsi dopo il disastro della Seconda guerra mondiale puntando anche sulla cultura, con uno spirito che dovrebbe servirci da esempio anche oggi. In una serata memorabile Sibilla Aleramo, Mario Luzi, Guido Piovene e Cesare Zavattini – che componevano la giuria insieme a Corrado Alvaro, Romano Bilenchi ed Elio Vittorini – proclamavano i primi vincitori al cospetto del presidente dell’Assemblea Costituente Umberto Terracini. Al tempo il concorso prevedeva anche una sezione letteraria e ad aggiudicarsela, ex aequo con Fabrizio Onofri, fu un esordiente destinato a cambiare la storia della letteratura italiana: il ventitreenne Italo Calvino, premiato per Il sentiero dei nidi di ragno, opera prima al tempo inedita. Da allora, scomparsa la sezione letteraria, sono stati premiati a Riccione testi teatrali di Tullio Pinelli, Dacia Maraini, Pier Vittorio Tondelli e persino di un giovanissimo Enzo Biagi. Più di recente, si sono affermati esponenti importantissimi della nuova drammaturgia italiana, da Fausto Paravidino a Davide Enia, da Letizia Russo a Stefano Massini, da Mimmo Borrelli a Vitaliano Trevisan. L’ultima edizione, nel 2019, ha visto i successi di due giovani drammaturghi, Tatjana Motta con Notte bianca (Premio Riccione per il Teatro) e Tommaso Fermariello con Fantasmi (Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli”), mentre la menzione speciale “Franco Quadri” è stata assegnata a Elvira Frosini e Daniele Timpano per Ottantanove.
I loro successori saranno proclamati come sempre a Riccione. Durante la cerimonia di premiazione, inserita a ottobre in un calendario di eventi speciali dedicati al teatro contemporaneo, sarà assegnato anche un riconoscimento fuori concorso, ilPremio speciale per l’innovazione drammaturgica, riservato a una personalità o una compagnia, attiva in Italia, capace di aprire nuove prospettive al mondo della scena; negli anni passati si sono affermati Chiara Lagani di Fanny & Alexander (2017) e Deflorian/Tagliarini (2019). Al vincitore sarà dedicata un’ampia retrospettiva, che vivrà il suo apice nel 2022 al Riccione TTV Festival.
https://www.riccioneteatro.it/bando/premio-riccione-il-teatro-2021-il-bando-di-concorso#Info bando:
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