Laboratorio di regia con Serena Sinigaglia
(modalità on line)
“IO”
(inconfessabili ossessioni)
“ Si faccia una vita interiore, di studio, di affetti, che non siano soltanto di “arrivare”, ma di “essere”- e vedrà che la vita avrà un significato…Si tratta di un problema morale prima che sociale e Lei deve imparare a lavorare, a esistere, non solo per sé ma anche per qualche altro, per gli altri” Cesare Pavese a Fernanda Pivano nella primavera del ‘43
“ Amare il proprio lavoro costituisce la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra” dichiarazione di Primo Levi in occasione della pubblicazione del suo nuovo romanzo “La chiave a stella” nel 1978
Finalità: stesura del decalogo del buon regista e individuazione di un proprio “progetto” di regia.
Il seminario
Da una parte approfondiamo insieme i maestri della regia, le loro considerazioni più importanti, i loro spettacoli, le loro vite nell’arte. Cerchiamo di arrivare ad alcune definizioni “oggettive” di massima dell’arte più giovane che esista, la regia, appunto. Sempre che sia un’arte e sempre che la si possa disgiungere dalle persone fisiche che la esercitano, dal “soggettivo”, insomma.
Dall’altra proprio del “soggettivo” ci occupiamo: approfondiamo l’io, proviamo a capire chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo ma senza porci direttamente queste domande (che dette così rischiano solo di paralizzarci), cerchiamo invece di dare voce ai nostri desideri, individuando di “cosa” desideriamo parlare veramente e di “come” possiamo dare forma concreta a quel cosa. Il “cosa” e il “come”, prima di tutto, dunque, poi il “dove”, il “quando” e il “con chi”. Il “perché” invece deve accompagnarci sempre, sempre dobbiamo cercare ragioni di quello che stiamo facendo, consapevoli e ben felici del fatto che con ogni probabilità quelle ragioni saranno parziali quando non del tutto “sbagliate”, saranno insomma le ragioni del momento, presto soppiantate dalla scoperta di nuove e più profonde ragioni. L’errore è parte imprescindibile di qualsivoglia cammino di conoscenza.
Ogni partecipante uscirà dal seminario con un suo “progetto”, sviluppabile poi secondo i modi e i tempi che egli vorrà. Un vero e proprio progetto di regia per ogni partecipante che possa rispecchiare i suoi bisogni più forti del momento, magari, perché no?,le sue ossessioni più inconfessabili. Se in questa fase non si è sinceri, o meglio onesti, non si è efficaci. E’ matematico.
Il seminario si svolge in maniera molto informale; si tratta di lunghe chiacchierate, che potrebbero, se la situazione lo vuole, proseguire anche fino a tarda notte. Si discute, si leggono insieme stralci di libri, si analizzano sequenze di films, si parla di politica, di economia ma anche di calcio, di tv, di “cazzate”. Ci si confronta a 360 gradi sui temi più svariati, concentrandosi poi sull’andare a definire il decalogo del buon regista. Contemporaneamente ogni partecipante è sollecitato ad interrogarsi sul proprio progetto, sui propri desideri e sul proprio sguardo. Ognuno avrà un momento di dialogo singolo con me, dove dovrà in qualche modo chiarirsi e chiarirmi (!) di cosa ha urgenza di parlare e perché; ci sarà insomma un tempo dedicato esclusivamente all’approfondimento del proprio progetto di regia.
Quattro giornate intense dedicate all’ascolto di se stessi e alla “regia”.
La regia
Quello che mi interesse della regia è la qualità di sguardo, il modo con cui una persona vede una cosa e un’altra ne vede magari l’opposta, dove la verità non sta nell’assolutezza del presupposto, ma nella credibilità dell’assolutamente relativo. Importa ciò che è vero per te, importa che tu riesca a farlo “passare”, che tu riesca a “trasferire” quella verità relativa solo tua ad un altro. A quel punto non sei più solo, siete già in due. La regia è un antidoto alla solitudine e alla paura, è entrare profondamente in sé per uscire da sé e raggiungere l’altro.
Regia in senso lato, intendiamoci: cinema, teatro, tv e non solo. Scegliere, decidere, guidare, determinare, definire, sì, tutti nella vita ci troviamo ad essere almeno una volta registi di una situazione, di una circostanza. Ci vogliono forza, convinzione, passione, ci vogliono coraggio e voglia di assumersi responsabilità e doveri, ci vuole anche molta pazienza e tenacia, tanta, tantissima tenacia. Regia non è regia se non c’è autorevolezza, che è cosa diversa dall’autorità. Regia è potere.
Riflettere sui significati, sui compiti, sulla natura della regia, è in un’ultima istanza una riflessione sul potere.
Serena Sinigaglia, diplomata in regia alla Civica Scuola di Arte Drammatica “Paolo Grassi, dal 1996 è fondatrice, presidente e direttore artistico dell’ A.T.I.R. (Associazione Teatrale Indipendente per la Ricerca). Come regista, ha diretto numerose produzioni e coproduzioni di prosa e opere liriche. Oltre a dirigere la Compagnia ATIR e tutti gli spettacoli che produce, collabora con i principali teatri milanesi (Carcano, Elfo Puccini, Franco Parenti) e dirige spettacoli anche su commissione per importanti produzioni italiane ed estere (Piccolo Teatro di Milano, Teatro Donizetti di Bergamo, Teatro Metastasio Stabile della Toscana. Theater tri-buhne Stuttgart; Grand Theatre Geneve, …). Negli ultimi dieci anni ha diretto la stagione del Teatro Ringhiera di Milano, con produzioni di qualità e particolare attenzione alle giovani startup. Costruisce politiche culturali e iniziative rivolte alla cittadinanza. Lavora sulle fragilità sociali, con particolare attenzione verso anziani, bambini, adolescenti e persone diversamente abili, in collaborazione con cooperative e strutture educative e sanitarie. Crede in un teatro popolare di qualità al servizio dei cittadini. Alterna lo studio e l’analisi dei classici con proposte di drammaturgie contemporanee italiane e straniere. Ricerca la contaminazione tra competenze e arti diverse. Insegna recitazione per la scuola del Teatro Stabile di Torino e del Piccolo Teatro di Milano, insegna Regi al Naba, Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. E’ membro di giurie di molti prestigiosi Premi teatrali e letterari: Hystrio, Matteotti, Scenario, Riccione/Tondelli. Maggiori info sugli spettacoli diretti e realizzati:
www.atirteatroringhiera.it.
INFORMAZIONI
QUANDO:
23-24-25-26 Novembre
Orario Laboratorio:
23,24,25 novembre orario 15-19
26 novembre orario 10-13/15-19
Tot.ore laboratorio: 20
DOVE E COME:
On Line (Piattaforma Zoom)
INFO:
tel. 328/1531624
Quota d’iscrizione: 200 euro
Termine d’iscrizione: 15 novembre.
Utovie Teatrali