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Flautissimo 2020: la città si fa desiderio

Flautissimo 2020 – La città e il desiderio, al Teatro Palladium dal 24 ottobre al 28 novembre 2020, porta sulla scena grandi protagonisti come Maria Paiato e Galatea Ranzi, Peppe Servillo e Stefano Cioffi. Materiali creati in Media Partnership.

Si può cambiare aspetto restando sempre uguali? È quel che ha cercato di fare lungo un tempo di 22 anni il Festival Flautissimo, nato in relazione a una particolare espressione artistica musicale, il flauto appunto, diventato poi pian piano un festival multidisciplinare, in grado di accogliere frammenti di altre visioni, arte di natura differente ma innervata all’esperienza musicale. E così ora il teatro ora la performance si sono inserite tra le maglie di un festival capace di presentarsi in ambiti diversi, moltiplicando il proprio pubblico e insieme definendo il proprio ruolo all’interno di un mondo contemporaneo, quello delle arti a specchio di quello attorno, sempre più indirizzato verso la contaminazione e la condivisione.

Questa edizione dal nome La città e il desiderio, che porta dunque l’anno 2020 stampato come una medaglia, ha rischiato di non esistere, come tanti festival e rassegne, in pericolo di restare impigliata nella ragnatela pandemica. Eppure il direttore Stefano Cioffi ha deciso di rilanciare, chiedendo agli artisti chiamati sul palco lo sforzo e la gentilezza di duplicare il proprio impegno in due repliche distinte, nella sala del Teatro Palladium. Dal 24 ottobre al 28 novembre 2020, il palcoscenico del teatro tra i simboli del quartiere Garbatella si animerà dunque di spettacoli diversi tra loro, tutti legati da un grande afflato di resistenza a una dispersione cui porre un ostacolo deciso in nome proprio dell’arte scenica.

Ma lo strumento da cui il festival prende nome non può certo essere relegato ai margini del programma, pertanto ad esso sarà dedicata proprio l’apertura del 24 ottobre con i flautisti Silvia Careddu, Matteo Evangelisti, Adriana Ferreira e Riccardo Ghiani, che eseguiranno musiche di Schubert, Mozart, Beethoven, Jolivet, Arrieu, Gaubert, Debussy e Connesson, con l’accompagnamento al pianoforte di Francesca Carta. Quasi subito però, il 25 ottobre, toccherà al teatro con il ritorno a Roma di Michele Sinisi, alle prese con il suo Amleto solitario, animato da un’imponente energia. Bisognerà poi aspettare il 7-8 novembre per vedere due regie firmate dallo stesso direttore Cioffi: la prima con Maria Paiato che darà voce all’emozionante testo Tre piani dell’israeliano Eskhol Nevo, in prima assoluta, per affondare nelle pieghe della città di Tel Aviv; la seconda per il centenario dedicato alla nascita di Gianni Rodari con Una torta in cielo, spettacolo interpretato da Galatea Ranzi, accompagnata da fiati e percussioni.

Le parole e la musica saranno protagoniste di una serata che si preannuncia straordinaria, il 15 novembre, con le poesie di Franco Marcoaldi a far da contraltare, con Amore non amore, alle canzoni della tradizione napoletana vive nella voce di Peppe Servillo; ancora una regia di Stefano Cioffi per l’appuntamento doppio del 21-22 novembre, con una intrigante riscrittura contemporanea, in chiave pandemica, del capolavoro di Alber Camus: Caligola in quarantena, scritto e interpretato dall’astro nascente Guglielmo Poggi. L’ultima delle serate, il 28 novembre, vedrà un protagonista della scena teatrale e musicale coniugare sul palco i suoi talenti: Giorgio Tirabassi presenta di nuovo a Roma il suo Django Reinhardt – Il fulmine a tre dita, dedicato al grande chitarrista jazz francese, eccellente interprete della tradizione manouche.

Redazione

La rassegna avrà luogo dal 24 ottobre al 28 novembre 2020. Qui tutte le info

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