HomeComunicatiAttrici Attori Uniti: chiediamo ai colleghi un gesto politico e solidale

Attrici Attori Uniti: chiediamo ai colleghi un gesto politico e solidale

Attrici Attori Uniti ha diffuso un testo di solidarietà da far leggere agli artisti prima o dopo gli spettacoli.

Le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo del gruppo Attrici Attori Uniti continuano a mettere in campo azioni per chiedere alle istituzioni di essere ascoltati e portare ai tavoli delle trattative le ragioni di attrici e attori tuttora impossibilitati a salire sul palco e ancora in attesa del secondo bonus da 600 euro. 

Attrici Attori Uniti rispetto alle relazioni con il ministero specifica:

«L’8 giugno è stata inviata una lettera firmata dalle Segreterie dei principali Sindacati e dalla Presidenza di Federvivo (in allegato), in cui si chiedeva congiuntamente un incontro all’on. Dario Franceschini, lettera che non ha ottenuto alcuna risposta.

Intanto il giorno 16 c.m. Agis è stata ricevuta dal MIBACT e, ancora una volta, il nostro ministro non vuole ricevere le lavoratrici e i lavoratori dello Spettacolo.

Il 15 giugno abbiamo aspettato il ministro alla Triennale di Milano che, stranamente, ha deciso di non presentarsi.»

Nel comunicato inviato alle testate, relativamente alle prossime manifestazioni, si legge:

«Il 27 giugno torneremo di nuovo in piazza (appena pronto vi invieremo comunicato del Coordinamento Nazionale), a Roma, ma stiamo già ragionando su altri tipi di mobilitazione perché non smetteremo di farci sentire fino a quando le Istituzioni non si faranno seriamente carico delle nostre istanze.

In questo Stato di Agitazione Permanente, speriamo di vedervi numerosi mercoledì 24 giugno, alle 18.00, a Milano, presso il Teatro Continuo di Burri, in occasione dell’assemblea del Coordinamento Spettacolo Lombardo, alla quale le lavoratrici e i lavoratori di tutti i comparti dello Spettacolo hanno invitato a presenziare direttori di teatri e istituzioni del territorio.

A oggi, il CSL ci dà notizia della conferma del Sindaco Giuseppe Sala, dell’Assessore alla Cultura Filippo Del Corno e di altre importanti presenze tra i direttori dei teatri milanesi.»

Inoltre Attrici Attori Uniti ha scritto un testo di solidarietà e chiede ai colleghi che saliranno sul palco un “gesto politico”: la lettura pubblica, prima o dopo lo spettacolo. Pubblichiamo il testo di seguito.

(a cura di A. P.)

 

N.B.
A voi la scelta di leggerlo prima o dopo il vostro spettacolo, integrandolo come volete con la
vostra performance.
A voi la scelta di riferire o meno alle strutture l’oggetto del presente comunicato.
Avete l’occasione di parlare per migliaia di vostri colleghi.
È un gesto politico, artistico e solidale.


COMUNICATO A2U-ATTRICI ATTORI UNITI
SULLE RIPARTENZE FALSATE


Buonasera a tutte e tutti.
Grazie di essere tornati con fiducia a prendere posto in sala, stasera.
Nonostante tutte le criticità oggettive di questi 4 mesi, assisterete/avete assistito a uno
spettacolo.
Mentre noi stasera lavoriamo, però, la maggior parte delle lavoratrici e lavoratori di
questo settore non lo può fare. A loro vogliamo esprimere la nostra totale solidarietà,
unendoci per dar voce alle richieste rimaste inascoltate.
Sono più di 250 mila le persone che creano e muovono l’economia dello Spettacolo e,
prima di qualsiasi ripartenza, attendono risposte, tutele e ammortizzatori adeguati.
Stiamo attraversando una crisi sanitaria, economica e culturale senza precedenti.
Il Covid ha scoperchiato e fotografato come una lastra impietosa le oggettive carenze e
lo stato di abbandono di svariati settori: dalla sanità pubblica all’istruzione, dal turismo
allo spettacolo.
Il Paese è arrivato a questo appuntamento con la Storia impreparato, progettualmente
fragile e disorganizzato.
Nel settore Spettacolo, i pochi richiamati a lavorare lo stanno facendo ​ allo sbaraglio ​:
questo grappolo di ripartenze manca di linee guida e regole certe e amplifica ancor più il
divario tra le grandi imprese culturali pubbliche (che beneficiano di finanziamenti ​ a
fondo perduto ​) e tutte le altre realtà, molte delle quali impossibilitate a ripartire. Queste
ultime rappresentano il 70% di questo settore e coinvolgono la maggior parte delle
lavoratrici e dei lavoratori.
La solidarietà dovrebbe essere l’unico criterio di qualsiasi decente teoria economica.
Esattamente come dovrebbe esserlo il contraddittorio tra parti sociali e la cultura diffusa
in un paese democratico.
Uno Stato di diritto ha il dovere di garantire ai Cittadini di poter godere ed usufruire di
proposte culturali diversificate, così come di garantire alle lavoratrici e ai lavoratori una
retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del loro lavoro, che sia sufficiente ad
assicurargli un’esistenza libera e dignitosa.
In questa emergenza, la dignità va garantita anche a chi è impossibilitato a lavorare.

La salute e la dignità non hanno prezzo.

A2U-AttriciAttoriUniti

 

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