HomeArticoliOssatura e anima della marionetta. Sieni e Cuticchio

Ossatura e anima della marionetta. Sieni e Cuticchio

Quinta di copertina. Vito Di Bernardi pubblica con Bulzoni il volume Ossatura. Mimmo Cuticchio e Virgilio Sieni: marionette e danza in Nudità

Tra il 2016 e il 2018 Virgilio Sieni e Mimmo Cuticchio danno vita a un percorso comune, un viaggio l’uno nel fiume dell’altro: il progetto “Palermo Arte del Gesto nel Mediterraneo”, che ora ha trovato anche una sua espressione nel volume Ossatura di Vito Di Bernardi, docente di Storia della danza alla Sapienza, Università di Roma, edito da Bulzoni nel 2019 nella collana Biblioteca Teatrale. Al centro vi è la forza espressiva della muta marionetta, pupo “nudo” dell’armatura e del personaggio, non ancora completo (e per questo ancora più forte nelle potenzialità che apre), bensì “ossatura” che rappresenta «l’archetipo di tutti i pupi e doppio esemplare della struttura essenziale del corpo umano».

Il volume nasce dall’osservazione partecipe di Di Bernardi che ha seguito tutte le fasi del triennio condotto da Cuticchio e Sieni e condotto secondo una modalità “a togliere”, il cui esito spettacolare (visibile anche su Rai Play) è più volto all’espressione delle emozioni in una relazione fortemente organica tra manovratore-marionetta-danzatore e apparentemente meno riconducibile alla sfera dell’Opra dei pupi. Ma Ossatura non è soltanto un diario di bordo che analizza e riporta alla lettura i passaggi di creazione, dai laboratori con danzatori e pupari (gli Esodi), dalla prima presentazione al pubblico dell’incontro tra i due artisti, Atlante (del cui debutto ne avevamo parlato qui), alle tappe finali, mutate già nel corso delle repliche intermedie, fino alla radicale trasformazione dello spettacolo, che vide a Firenze anche il mutamento del nome, Nudità.

Dentro la bottega di un artigiano se ne osservano gli utensili e le singole parti, i prototipi e gli oggetti creati: come il primo capitolo, Dentro l’antro di via Bara 48, (sede del teatro di Cuticchio) o i due dedicati alle prove degli spettacoli, in cui Di Bernardi, con uno sguardo da storico delle arti performative cui si aggiunge anche un’attenzione di tipo antropologico, restituisce le dinamiche compositive in itinere, l’attenzione di Sieni per «la meccanica e vitalità neutra» della marionetta e la ricerca nel pupo di qualità umane per Cuticchio.

Se riferimento primo è sicuramente von Kleist, con uno sguardo anche alle visioni letterarie di Rilke per poi aprirsi ovviamente a Craig e Mejerchol’d, non mancano anche riferimenti affatto dissimili a culture altre, dal Bunraku – il teatro delle marionette giapponesi – agli amangku dalang – i sacerdoti marionettisti delle isole indonesiane. Pensiero artistico e contributo storiografico diventano le chiavi d’accesso per la complessità posta in atto nelle diverse fasi, quasi a voler seguire la pedagogia comune a questi due “maestri del nuovo”, tra teoria e pratica; o, riprendendo Barthes, tra gesto “effettivo” dell’oprante, quello “effettuato” dal pupo e, direbbe Di Bernardi, dall’ultima tipologia di gesto, danzato.

Viviana Raciti

Ossatura. Mimmo Cuticchio e Virgilio Sieni: marionette e danza in nudità

di Vito Di Bernardi
Bulzoni Editore
Anno di edizione 2019
pagine 176
ISBN: 978-88-6897-170-0
€19,00

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Viviana Raciti
Viviana Raciti
Viviana Raciti è studiosa e critica di arti performative. Dopo la laurea magistrale in Sapienza, consegue il Ph.D presso l'Università di Roma Tor Vergata sull'archivio di Franco Scaldati, ora da lei ordinato presso la Fondazione G. Cinismo di Venezia. Fa parte del comitato scientifico nuovoteatromadeinitaly.com ed è tra i curatori del Laterale Film Festival. Ha pubblicato saggi per Alma DL, Mimesi, Solfanelli, Titivillus, è cocuratrice per Masilio assieme a V. Valentini delle opere per il teatro di Scaldati. Dal 2012 è membro della rivista Teatro e Critica, scrivendo di danza e teatro, curando inoltre laboratori di visione in collaborazione con Festival e università. Dal 2021 è docente di Discipline Audiovisive presso la scuola secondaria di II grado.

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